All’ assemblea, aperta alla cittadinanza, è intervenuto l’assessore Sebastiano Pino che ha garantito il pieno appoggio a chi lotta per il diritto alla casa. Il Comune assicura la presenza di 14 nuovi alloggi subito disponibili ed altri 124 che verranno concessi nel giro di nove anni
“Chi perde il lavoro, perde anche la casa”: è questo uno degli slogan più efficaci che i movimenti per la casa e il lavoro hanno sviluppato in quest’ultimi anni nelle piazze. Uno slogan che è stato fatto proprio anche dall’Unione Inquilini e dal Comitato Operai Disoccupati di Messina protagonisti di un incontro con le istituzioni sul tema di casa e lavoro, nel Salone delle Bandiere. Un momento di confronto collettivo a cui hanno partecipato l’assessore Sebastiano Pino, ma anche numerose famiglie, tra queste anche quelle che da agosto vivono nella scuola Ugo Foscolo, e Casa Paradiso Occupata.
Come confermano i dati del Ministero dell’Interno, dal 2008 gli sfratti sono in continua crescita e nel 2013 si è superata per la prima volta la soglia delle 70.000 sentenze di sfratto. Un trend altamente negativo dovuto alla perdita di un’occupazione stabile. Infatti, il disagio abitativo è la conseguenza naturale di licenziamenti e della disoccupazione. Molti sono i soggetti che a causa della crisi economica e la perdita del loro lavoro si ritrovano nella condizione di non potersi permettere una casa. Anche la nostra città si inserisce perfettamente in questo quadro di disagio abitativo. Sono infatti 413 le sentenze di sfratto nell'anno 2013 (+3,25% rispetto all'anno 2012) e di queste 386 per morosità; nel 2014, nonostante i dati del secondo semestre risultino incompleti, si registrano 364 provvedimenti di sfratto. L'ultimo indice di sofferenza abitativa calcolato con esattezza si attesta ad 1 sfratto ogni 679 residenti. Inoltre, i pignoramenti immobiliari stimati da Adusbef nel 2014 a Messina sono stati 385, + 10,6 % rispetto all'anno 2013.
A ciò si aggiunge la storia del risanamento, mai risolta. Già in occasione del corteo per il lavoro e la casa del 19 dicembre, centinaia di persone hanno sfilato per le vie della città per chiedere investimenti per l’emergenza abitativa e per la crisi occupazionale ed edile in particolare. Investimenti da utilizzare per la riqualifica delle zone periferiche, il patrimonio immobiliare pubblico e per mettere in sicurezza il territorio. Proprio in occasione del corteo i disoccupati e i senza casa hanno prodotto una piattaforma molto dettagliata in cui rivendicano interventi a breve e lungo termine volti a dichiarare l’emergenza abitativa, ma anche a stabilire il blocco degli sgomberi,un piano di interventi per l'edilizia pubblica e, soprattutto, massicci investimenti per occupare i tanti operai edili falcidiati dai licenziamenti nella riqualificazione urbana, nella messa in sicurezza delle scuole della città, nella cura del patrimonio abitativo pubblico. Richieste che i responsabili dell’Unione degli Inquilini e il Comitato degli Operai Disoccupati hanno presentato all’assessore Sebastiano Pino, unico esponente delle istituzioni invitate ad essere intervenuto. Durante il suo intervento, l’assessore ha garantito che verranno stipulate nuove graduatorie per quanto riguarda gli alloggi popolari che tengano conto di categorie sociali come gli anziani e anche i single. Ma anche la presenza di alloggi, 14 immediatamente disponibili e 124 da ristrutturare, che potranno essere concessi nel giro di 9 anni. Un tempo questo troppo lungo per tutti le famiglie che soffrono il disagio abitativo: morosi incolpevoli, sfrattati, sgomberati, senza casa. Clelia Marano, dell’Unione Inquilini, sottolinea come spesso siano donne sole che, nonostante i tanti sforzi per mantenere la famiglia, si trovano nella condizione di non poter garantire un tetto sulla testa ai propri figli. Donne sole che non hanno il denaro per pagare l'affitto e diventano vittime di ricatti sessuali. Inoltre, la Marano sottolinea come non sia più accettabile parlare di emergenza per quanto riguarda il problema del diagio abitativo, in quanto si tratta di un problema che esiste da sempre.
Gli operai disoccupati e i senza casa chiedono quindi interventi tempestivi e concreti per rispondere a esigenze e bisogni che non possono più essere mortificati, e massima attenzione per quelle che sono le categorie vulnerabili come donne, minori e diversamente abili,quest'ultimi tutelati dal diritto Internazionale che vieta lo sgombero per soggetti vulnerabili.
Francesca Calì
Tranquilli questa amministrazione vi darà tutto ,secondo me avete perso tempo e denari .
Tranquilli questa amministrazione vi darà tutto ,secondo me avete perso tempo e denari .