Secondo il cognato di Aurelio, Antonio Crea, il militare poteva essere salvato
A trovarlo sono stati i colleghi che con lui lavoravano fianco a fianco. Il corpo senza vita di Aurelio Visalli, 40 anni, sottufficiale della Guardia Costiera, annegato ieri durante un salvataggio in mare di due adolescenti, era nelle acque della baia del Tono, a Milazzo. Una morte tragica sulla quale ora dovrà far luce la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto che ha aperto un’inchiesta per capire come sia stato organizzato l’intervento di soccorso costato la vita al sottufficiale.
Le dichiarazioni di Conte e Mattarella
Decine le dichiarazioni di politici – dai ministri Provenzano, De Micheli, Di Maio, Guerini, Lamorgese, ai parlamentari di ogni partito – che hanno voluto commentare il gesto eroico della vittima, mentre il ministro Luigi Di Maio ha sospeso la visita prevista per oggi a Milazzo. “La morte del sottufficiale della Guardia costiera che per salvare una giovane vita ha sacrificato la propria – dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – unisce il Paese in un profondo dolore. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e rendiamo tutti merito al coraggio di un valoroso servitore dello Stato”.
“Sono rimasto particolarmente colpito dalla tragica scomparsa del secondo capo, Aurelio Visalli, caduto in mare durante una generosa operazione di salvataggio di alcuni bagnanti. La prego di far giungere ai familiari di Visalli, così dolorosamente provati, e a tutto il personale del Corpo i miei sentimenti di cordoglio e di solidarietà”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al comandante generale del corpo delle capitanerie di porto, ammiraglio Giovanni Pettorino.
Il cognato attacca: “Poteva essere salvato”
Ma il cognato del militare, Antonio Crea, attacca il Corpo a cui apparteneva Visalli e denuncia inefficienze. “Poteva essere salvato, ci sono responsabilità per le dinamiche con le quali lo hanno costretto ad intervenire e responsabilità dei soccorsi arrivati assolutamente in ritardo”, dice.
Aurelio lascia due figli e una moglie. A raccontare il tragico incidente è lo stesso Crea. “A mio cognato e a due sue colleghi era stato vietato di intervenire con la motovedetta perché il mare non lo consentiva”, ha raccontato. La pattuglia era stata allertata per la presenza in acqua di due ragazzini, un 13enne e un 15enne, che avevano deciso di tuffarsi nonostante le proibitive condizioni meteo e che rischiavano di annegare. “Dopo un po’ – prosegue Crea – gli è stato chiesto di intervenire da terra. Ma come potevano farlo senza attrezzatura, non avendo né giubbotti di salvataggio né salvagenti, mute, corde o altro? Avevano solo un piccolo salvagente con una cordicella per tirarla ai due giovani. – spiega – Mio cognato tra l’altro era motorista e sotto capo, sicuramente non era compito suo. Nel frattempo uno dei ragazzi è riuscito a tornare a riva mente l’altro attendeva aggrappato ad una boa”. Il sottufficiale e il collega si sono tolti i vestiti e si sono tuffati. “Ad un certo punto mio cognato è stato investito dalle onde e nessuno lo ha più visto – aggiunge – Nessuno ha tentato di salvarlo nemmeno i suoi due colleghi perché il mare era troppo forte. E dalle 13 alle 19 prima che arrivasse l’elicottero nessuno lo ha cercato veramente”. Per Crea “ci sono molti punti oscuri su come si sono svolte le ricerche”.
La Procura di Barcellona ha aperto un’inchiesta
La procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un’inchiesta sulla morte di Aurelio Visalli. La procura vuole accertare se al momento del soccorso i militari della Capitaneria erano dotati di tutta l’attrezzatura necessaria. Intanto il corpo del sottoffuciale che si trovava ancora in Capitaneria a Milazzo è stato trasportato al Comune dove è stata allestita una camera ardente per far dare l’ultimo saluto ai colleghi e cittadini.
Il racconto dell’uomo che ha visto il corpo
L’uomo che stamattina ha avvistato il cadavere racconta: “Ero a Tono con altre persone per dare una mano e abbiamo individuato dalla spiaggia il corpo in acqua, lo abbiamo riferito subito agli uomini della Guardia costiera che hanno poi recuperato purtroppo il cadavere del loro collega”.
Colleghi in lacrime: “Sempre in prima linea”
I colleghi lo ricordano tra le lacrime: “Era una persona sempre disponibile e pronto a fronteggiare le problematiche lavorative quotidiane di tutti, sacrificandosi per gli altri. L’ultimo sacrificio lo ha fatto proprio ieri per aiutare quel ragazzo”.
Venetico di nuovo sotto choc, dopo Viviana e Gioele
Aurelio Visalli viveva a Venetico, lascia la moglie e due figli. Si era arruolato in Guardia Costiera 20 anni fa superando un concorso per “secondo capo” e dopo varie esperienze in diverse parti d’Italia era tornato in Sicilia, a Milazzo.
Tutta la città di Venetico si stringe accanto alla famiglia, solo qualche settimana fa i cittadini erano sconvolti per la triste vicenda di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello, scomparsi e poi trovati morti a Caronia, ora anche la perdita di Aurelio . E anche Milazzo piange il suo eroe, diverse persone si sono fermate davanti alla capitaneria di porto, consolando i colleghi dell’uomo.