Si indaga sulla morte del nostromo Gaetano Puleo a Messina. Sequestrata la nave Elio. Oggi l'incarico per l'autopsia
Entrerà nel concreto stamane l’indagine per la morte di Gaetano Puleo, il marittimo di 61 anni che ha perso la vita nell’incidente avvenuto al molo Norimberga di Messina ieri, durante le fasi di attracco del traghetto Elio di Caronte&Tourist.
Già stamane la Procura dovrebbe affidare l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo di Puleo, così da capire esattamente cosa ne ha causato la morte, mentre già ieri è stata posto sotto sequestro la nave, per consentire i rilievi tecnico scientifici; anche quelli potrebbero essere ordinati nelle prossime ore. Sequestrata anche la cima che, spezzandosi o mal funzionando, avrebbe fatto perdere l’equilibrio a Puleo, caduto in acqua.
Sempre ieri la Capitaneria di Porto ha effettuato i primissimi accertamenti al molo, sentendo i colleghi del nostromo. Due di loro, quando l’uomo è caduto in mare, si sono tuffati nel tentativo di salvarlo, ma non hanno potuto fare altro che issare il suo corpo sul molo. Alla testa aveva una profonda ferita, che secondo il medico legale intervenuto sul posto potrebbe essere la causa della morte.
La famiglia, sotto choc, si è affidata all’avvocato Claudio Calabrò perché li assista nella vicenda. Nell’abitazione del nostromo lo sgomento è ancora tanto, e i familiari non aspettano altro che poter riabbracciare le spoglie del loro caro.
Anche loro ieri sono arrivati sulla banchina del molo, saputo dell’incidente. Lì è emerso che il nostromo non era in equipaggio alla Elio, ma in servizio su un’altra nave del gruppo. In mattinata era però stato chiamato per imbarcarsi su quel traghetto, dove c’era carenza di personale.