A processo medico del Papardo che non visitò storico istruttore di arti marziali di Messina, morto al Pronto Soccorso in attesa di essere visitato
Al via il processo per la morte di Giuseppe Crisafulli, storico maestro di arti marziali 68enne molto noto nell’ambiente a Messina e nella provincia spirato in ospedale il 7 aprile del 2018. Alla sbarra c’è il dottore Giuseppe Allegra, in servizio al pronto soccorso del Papardo quella notte.
Secondo la Procura è responsabile del decesso del maestro di 68 anni, giunto in ospedale per un forte malore alla gola. Qui rimane in attesa di essere visitato, con le tonsille sempre più gonfie, ma nell’attesa arriva un infarto che lo stronca.
Allegra, difeso dall’avvocato Nicoletta Milicia, deve difendersi dall’accusa di omicidio colposo per non averlo sottoposto a trattamento, in particolare cure anti edemi e anti ipertensione, se non quando era troppo tardi per lui. Secondo l’Accusa, l’ipertensione era evidente poco prima dell’una di notte, appena Giuseppe è arrivato al Pronto Soccorso, dove è morto poco prima delle 3.
La cura anti edema è stata somministrata soltanto alle 2 circa, quando è sopraggiunto l’arresto cardiaco, mentre una tracheotomia, non praticata, secondo il consulente della Procura avrebbe potuto salvargli la vita.
A dare il via al processo penale è stata la denuncia dei familiari, assistiti dall’avvocato Alfonso Polto. Gli accertamenti hanno stabilito che il maestro aveva un’edema alla glottide, che al pronto soccorso era stato sottovalutato. Il processo di primo grado si è aperto ieri davanti al giudice monocratico Silipigni, che ha fissato al marzo del prossimo anno l’udienza per sentire i testimoni.