Operaio morì ai cantieri Palumbo, tutti assolti

Operaio morì ai cantieri Palumbo, tutti assolti

Alessandra Serio

Operaio morì ai cantieri Palumbo, tutti assolti

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venerdì 12 Dicembre 2014 - 22:38

Il catanese Salvatore Urdì, dipendente della Delta Impianti, precipitó da una impalcatura. Un volo da 50 metri che gli fu fatale. Alla fine del processo assolti titolari e responsabili della sicurezza sui cantieri.

Nessuna responsabilitá in capo ai titolari dei cantieri e agli addetti alla sicurezza. E' questa la conclusione a cui è giunto il giudice monocratico Fabio Pagana a proposito della morte di Salvatore Urdì, l'operaio catanese di 54 anni spirato in un incidente sul lavoro, nel 2007.
Il giudice ha assplto Giuseppe Costa, Antonio Palumbo, Francesco Manganaro, Elio Coppola e Nunzio Di Bella, accusati di omicidio colposo. L'accusa, sostenuta ieri in aula dal PM Sebastiano Ardita, aveva chiesto per tutti la condanna a 4 anni e mezzo. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Gianluca Gullotta, Nino Favazzo ed Enrico Ricevuto.
Urdì, quel tragico 6 luglio di 7 anni fa è precipitato dall'impalcatura su cui lavorava, facendo un volo di circa 50 metri nel bacino di carenaggio. Stava effettuando riparazioni sulla nave Mega Express, della Corsica Ferries, in rimessaggio nei cantieri Palumbo della Zona Falcata. L'operaio era impiegato presso la Delta Impianti, una delle venti ditte allora subappaltatrici della Palumbo.
I suoi colleghi hanno tentato di soccorrerlo e hanno chiamato l'ambulanza ma l'uomo è morto sul colpo. Al loro arrivo, infatti, i medici del 118 hanno potuto solo constatarne il decesso.

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