Messina. Notificati gli avvisi di garanzia. E nuovi accertamenti nella struttura dopo la richiesta del collegio dei difensori
MESSINA – Mario Paino, Salvatore Munafò, Giuseppe Ranieri Trimarchi, Alberto Firenze e Giancarlo Niutta. Sono loro i cinque nuovi indagati, tutti ex dirigenti, dalla Procura di Messina nell’ambito delle indagini sulle morti sospette all’ospedale Papardo, partite dopo le denunce di alcuni familiari. Il pm titolare delle indagini è Annamaria Arena. Fra i reati contestati ci sono, a vario titolo, omicidio colposo, omicidio colposo in ambito sanitario e medico e cooperazione in delitto colposo. Ci saranno nuovi accertamenti in ospedale. In particolare, il prossimo 30 dicembre è previsto un accesso nelle sale operatorie in uso alla Cardiochirurgia.
Paino è stato direttore generale dal 16 aprile 2019 al 14 aprile del 2022, Munafò direttore amministrativo dall’1 luglio 2019 al 30 giugno 2022, Ranieri Trimarchi direttore sanitario dall’1 luglio 2019 al 28 agosto 2024, Firenze commissario straordinario dal 6 febbraio 2023 al 31 gennaio 2024 e Niutta direttore amministrativo dal 21 febbraio 2023 al 28 agosto 2024. Oggi è stato notificato l’avviso di garanzia dopo che la Procura ha richiesto i nuovi accertamenti in struttura in risposta alle richieste del collegio dei difensori dopo la prima udienza.
Le denunce dei familiari e le verifiche in corso al Papardo
Gli altri indagati, da fine novembre, sono Catena Di Blasi, direttrice generale del Papardo, Paolo Cardia, direttore sanitario, Vincenzo Manzi, direttore amministrativo, Francesco Patanè, primario di Cardiochirurgia, Maria Chiara Zucchetti, direttrice della Rianimazione, Silvio Tommasini, responsabile della Terapia intensiva post operatoria. Lo scorso novembre è avvenuto il sequestro di due sale operatorie.
Le parti offese sono i congiunti di Dora Biondo, Gaetano Tommaso Bombaci, Vincenzo Ragusa, Donatella Canfora e Angelo Catanzaro. Sottolineano i carabinieri: “In particolare, dalle verifiche, effettuate anche con il supporto di consulenti tecnici, è emerso che i decessi relativi alle denunce si inseriscono in un novero più ampio di casi analoghi avvenuti nel reparto sanitario. Il tutto ai danni di pazienti sottoposti a interventi di varia natura e a cui erano state installati valvole cardiache o bypass coronarici”.
A seguito delle verifiche, sono state inoltre rilevate “numerose criticità in termini di salubrità degli ambienti operatori, con il superamento delle soglie di rilievo della presenza di agenti patogeni
e altri microrganismi”.
Adesso che succede? L’azienda si costituirà parte civile contro i suoi stessi dirigenti, oppure no? E chi rilascerà i mandati?!?