Morti sul lavoro, la Regione Calabria diffonderà la "cultura della sicurezza" a scuola

Morti sul lavoro, la Regione Calabria diffonderà la “cultura della sicurezza” a scuola

Redazione

Morti sul lavoro, la Regione Calabria diffonderà la “cultura della sicurezza” a scuola

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sabato 12 Marzo 2022 - 10:01

Dopo la tragedia all'Hitachi Rail, la Princi insiste sull'importanza di una formazione e di una consapevolezza adeguate e del rispetto delle normative

REGGIO CALABRIA – Un incidente mortale sul lavoro ha strappato improvvisamente una vita all’affetto dei suoi cari, lasciandoci ancora una volta attoniti rispetto a queste tragedie che coinvolgono professionisti nell’adempimento del loro dovere.

Dall’inizio dell’anno 217 “morti bianche”

Troppi. Stando ai dati ufficiali Inail, infatti, già solo nel mese di gennaio 2022 sono 46 le persone che hanno perso la vita durante l’esercizio della professione; 217 i deceduti da inizio anno ad oggi, secondo l’Osservatorio nazionale morti sul lavoro.
Non solo statistiche, però: il decesso di Peppe Cuzzola allo stabilimento reggino di Hitachi Rail è lì a interrogarci. «Sono le cronache di questi giorni a riportare il quotidiano stillicidio, imponendoci come dovere istituzionale e morale di agire in maniera significativa nel percorso di tutela dei lavoratori, soprattutto nella nostra regione – osserva in una nota divulgata alla stampa Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale con delega a Lavoro e Formazione professionale -, dove sono innumerevoli le criticità legate a situazioni d’irregolarità e disinformazione e dove si registra una presenza altissima di lavoro sommerso.

Diffondere la “cultura della sicurezza” nelle scuole

È di basilare importanza promuovere e divulgare sul territorio regionale iniziative di educazione e formazione/informazione sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro per un progetto collettivo di “cittadinanza sicura”, attraverso la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole e un mirato investimento su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro».

Formazione, un asset-chiave

Ecco perché, nell’analisi della Princi, oltre alla prevenzione risulta fondamentale la formazione, «condividendo l’impegno che ci andremo a dare con associazioni e organismi di categoria e di settore, sindacati, Inail, Vigili del fuoco, assessorati e Dipartimenti regionali, nonché con l’Anmil nazionale. L’obiettivo – così ancora la componente della “squadra” di Roberto Occhiuto – è che venga salvaguardata la dignità dei lavoratori non solo dal punto di vista contrattuale, ma anche rispetto al loro benessere fisico, al fine di assicurare l’incolumità degli stessi e la salubrità dell’ambiente di lavoro, come previsto e disciplinato dal Testo unico 2008».

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