I reperti costituiranno una mostra permanente che verrà allestita presso i locali dell’Istituto Nautico e rappresenteranno una preziosa memoria storica della città di Messina, oltre ad assumere un elevato valore didattico per i numerosi studenti che frequentano il “Duilio”
In attesa del museo del mare, a farne le veci è l’istituto nautico “Caio Duilio”, una buona location per l’esposizione di reperti marini. Saranno quelli della motonave “Cariddi”, affondata nelle acque dello Stretto, ad essere resi fruibili sia per gli studenti sia per il pubblico. La Provincia regionale ha infatti consegnato i reperti della motonave “Cariddi” al dirigente scolastico dell’Istituto nautico “Caio Duilio” Giuseppina Costa. Questo in sintesi l’accordo tra l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Pippo Di Bartolo ed il dirigente del “Caio Duilio”, Giuseppina Costa.
I reperti costituiranno una mostra permanente che verrà allestita presso i locali dell’Istituto Nautico e rappresenteranno una preziosa memoria storica della Città di Messina, oltre ad assumere un elevato valore didattico per i numerosi studenti che frequentano il “Duilio”.
Si tratta, nello specifico, di un igrometro a capello, 5 bussole, un anemometro, due lampade di segnalazione, un granpavese, un coperchio campana, due campane, due oblò, una torcia elettrica, uno strumento segnalazione acustica, un cerchio metallico con martelletto (gong), un misuratore stabilità nave, un sismografo e una torcia a batteria.
L’Istituto Nautico “Caio Duilio” è l’unico istituto di settore della provincia di Messina e si pone al servizio di un vasto territorio tra Messina e provincia e l’’hinterland di Reggio Calabria, rispondendo alla richiesta di specializzazione nautica dei giovani che amano intraprendere un’attività collegata al mare.
Il progetto conferma lo spirito di collaborazione con le scuole del territorio provinciale che l’Ente Provincia ha intrapreso in questi anni con l’obiettivo di valorizzare l’attività culturale delle istituzioni scolastiche di competenza di Palazzo dei Leoni.
Bisogna lodare la lungimiranza dell’Arch, Gabriele Schifilliti che, quando era dirigente del Patrimonio Beni mobili ed immobili della Provincia, che curava la conservazione della Cariddi, ebbe l’idea di smontare queste attrezzature, che, adesso, giacerebbero in fondo al mare.
Una volta tanto, un Dirigente degno di questo nome.
Bravo!
solo a Messina la Provincia regionale non si becca denunce per distruzione di un bene culturale, altro che elogi!!Non hanno dignità