Movida, cos'è cambiato rispetto all'anno scorso: "Niente karaoke né musica dalle 19 alle 21"

Movida, cos’è cambiato rispetto all’anno scorso: “Niente karaoke né musica dalle 19 alle 21”

Giuseppe Fontana

Movida, cos’è cambiato rispetto all’anno scorso: “Niente karaoke né musica dalle 19 alle 21”

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martedì 25 Giugno 2024 - 14:00

L'assessore Finocchiaro in commissione: "Abbiamo solo smussato quanto già deciso l'anno scorso". E su chi fa musica: "Autorizzati solo 5-6"

MESSINA – Niente karaoke, più controlli, addio alla musica dalle 19 alle 21. L’ordinanza Movida, versione estiva, ricalca quanto già fatto dalla giunta Basile nell’estate 2023. Con qualche differenza, dovuta all’aver “smussato” alcune parti del documento, come ha spiegato Massimo Finocchiaro. L’assessore, ospite della terza commissione consiliare presieduta da Emilia Rotondo, ha parlato dell’ordinanza e spiegato le novità.

L’assessore: “Il karaoke all’aperto stava diventando imbarazzante”

Finocchiaro ha esordito affermando: “Come ogni 4 mesi, nel periodo estivo e in quello invernale, il sindaco provvede all’ordinanza che interessa la movida, le attività musicali e quant’altro. Con questa delibera abbiamo mantenuto gli orari tranquillamente stabiliti, concordati e definiti con le parti dopo le varie riunioni con gli organi preposti, come la Prefettura. Queste ordinanze tengono conto di come si sta sviluppando nel tessuto nazionale il rapporto tra le amministrazioni, la cittadinanza e le attività. Queste ordinanze interessano la cittadinanza forse più delle attività, perché si preserva il diritto a divertimento e imprenditoria ma anche il diritto al riposo e al vivere sociale sereno. Avendo pure una visione di quanto succede in tutte le città turistiche d’Italia abbiamo quindi smussato qualcosa. Ad esempio, per quiete e decoro pubblico, si è tolto il karaoke all’aperto che stava diventando imbarazzante per la quiete pubblica. Poi si è tornati al giorno di riposo, affinché ce ne sia uno a settimana. E poi è stata tolta una finestra, che era però un ibrido, cioè la musica dalle 19 alle 21, che ci è sembrata una anomalia. Togliendo quel 19-21 c’è stata una sorta di sommossa, ma qualcuno non si è reso conto che si stava autodenunciando. Non c’è mai stata la musica di pomeriggio”.

Finocchiaro: “Autorizzati 5 o 6”

L’assessore ha proseguito: “Qualche gestore non ha ancora compreso come funziona la legge. Stiamo provando a fare chiarezza con incontri quasi formativi per spiegare come muoversi. In città abbiamo due nuove figure, il questore e il vice questore, che hanno una loro visione e rispetto al passato qualcosa sta cambiando. Ci sono molti più controlli di prima, perché ognuno ha la sua strategia sulla sicurezza e sul controllo. Vi posso dire che molti pensano che il semplice dj sia nella norma, invece non è così. Il locale deve avere un impianto tarato e rappresentato con una dichiarazione di impatto acustico. Il dj con la sua attrezzatura diversa è un’altra cosa”. E infine, Finocchiaro ha voluto sottolineare che “gli unici autorizzati a fare musica sono 5-6. Gli altri sono abusivi e va detto”.

4 commenti

  1. Simone De Francesco 25 Giugno 2024 17:47

    Buonasera,non penso proprio che i locali che sono autorizzati a fare musica abbiano gli impianti tarati, in quanto dalle ore 22,00 fino alle ore 02,30 i decibel superano ampiamente i valori stabiliti dalla legge.Noi cittadini siamo ostaggi in casa nostra;e’giusto che i locali autorizzati a fare musica devono lavorare ,i giovani si devono divertire , ma le regole del quieto vivere devono essere rispettate.Servono maggiori controlli da parte delle autorita’ competenti con l’ausilio di strumenti idonei a rilevare eventuali irregolarita’.Le autorita’competenti dovrebbero verificare:le casse acustiche rivolte verso il mare,la taratura dei decibel e rendere insonorizzato il locale.

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  2. Vogliono fare della riviera di Messina una zona dormitorio. Si sono realizzate tante case, a migliaia, grandi condominii, per trasformare la riviera in quartiere dormitorio. La riviera di Messina può ambire al primato ed all’esclusiva di essere l’unica riviera dormitorio al mondo. I nostri giovani emigrano in città, dove essere giovani ed amare la musica è normalissimo, vivere in riviera è vita, divertimento. Ma non a Messina. I nuovi residenti della riviera messinese, non sono abituati a vivere in riviera. Piuttosto che adeguarsi, loro, figli della Messina che conta, cercano di imporre agli altri la chiusura di storiche attività. Messina sopravviverà. I nostri figli vanno a Catania, o in alte località per divertirsi. Messina ha la riviera più bella. Spero che questi nuovi residenti, sono tanti, alla fine trovano nel contatto con il mare, la natura e la musica, l’amore per la riviera. La riviera non deve essere un dormitorio.

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  3. Signor Totonno 1955,legga attentamente il precedente commento.Non si vuole trasformare la riviera nord in un dormitorio (termine molto amato da lei).Si cerca di trovare il giusto equilibrio tra divertimento e rispetto delle regole

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  4. Gentile sig, Nella, il problema non è semplice da risolvere. La legge stabilisce dei limiti di emissione di rumore e suoni in base alle caratteristiche del luogo. Il rumore naturale è la base per misurare l’emissione. Più alto è il rumore naturale, più alto è il valore di tolleranza. In un luogo silenzioso, anche piccole emissioni di suono e rumori possono superare il limite di tolleranza. La riviera, oltre che trafficata da mezzi a tutte le ore, è naturalmente molto rumorosa. Esposta al vento e con le onde che si infrangono. Se il mare è mosso, il rumore naturale cresce notevolmente e copre la musica. Nasce l’esigenza di aumentere il volume. Non sto dalla dei lidi o dalla parte di noi residenti. Scegliere di vivere in una riviera, Messina è una delle più tranquille, comporta vantaggi e svantaggi. In realtà quelli che si lamentano sono pochi. Tra le tante persone che conosco, vicini di casa, nessuno si lamenta della musica.

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