Nonostante l’ordinanza per arginare la movida selvaggia, innumerevoli sono stati i disagi per i residenti della zona del centro. Oggi entra in vigore l’orario estivo e quindi si potrà fare musica fino a più tardi. E loro temono che non riusciranno a dormire prima delle 4.
L’ormai famosa ordinanza che era nata a dicembre per arginare la movida selvaggia ha creato non poche polemiche e contestazioni in questi primi mesi di operatività. Perché quello strumento che doveva essere a garanzia e tutela soprattutto dei cittadini che vivono nelle zone della movida messinese, in realtà ha funzionato poco e male.
Le segnalazioni
Innumerevoli sono state anche in queste settimane le continue lamentele dei residenti soprattutto del centro storico. Ancor di più sono state le segnalazioni e le vere e proprie richieste di aiuto all’amministrazione De Luca che aveva garantito pugno duro e controlli.
Adesso però la preoccupazione sale ancor di più. Perché se è vero che manca ormai poco alla stagione estiva, e dunque la movida si sposterà sulla litoranea, è anche vero che nel frattempo chi vive nei pressi dei locali del centro teme di andare incontro a ulteriori disagi. Il motivo? E’ tutto in quell’ordinanza del sindaco De Luca.
Il nuovo orario
Da oggi, infatti, entra in vigore l’orario estivo che sarà in vigore fino al prossimo mese di ottobre. Orario che riguarderà di sicuro più specificamente lidi e attività stagionali, ma che ovviamente sarà valido anche per tutti i locali del centro che intanto continueranno a lavorare. In pratica la disposizione in vigore da oggi concede ai locali che fanno musica all’esterno mezz’ora in più di attività rispetto all’orario invernale, mantenendo gli stessi divieti.
Quindi niente musica il lunedì e il mercoledì, musica fino a mezzanotte il martedì, il giovedì e la domenica, musica fino all’una il venerdì e il sabato. Più venti minuti di tolleranza per chiudere la serata, abbassare il volume e invitare i clienti a sfollare.
Le preoccupazioni
Sulla carta dunque niente di particolarmente impegnativo. Ma nei fatti cosa accadrà? Se lo chiedono i residenti del centro che si sono costituiti anche in un comitato spontaneo per portare avanti non una lotta contro chi fa imprenditoria e crea spazi di ritrovo per i cittadini, ma una battaglia di civilità. Perché continuano a reclamare a gran voce il diritto a riposare senza schiamazzi, urla e musica fino alle 4 mattino. Perché purtroppo, nonostante l’ordinanza, è questo che raccontano.
Nelle segnalazioni di questi mesi hanno raccontato esasperati di musica a tutto volume fino a tarda notte, di disagi psico-fisici per chi non riesce a riposare, di continuo disturbo della quiete pubblica. Ormai esasperati, hanno raccontato anche di degrado nel “quadrilatero” della zona del Duomo, tra le vie Lepanto, Cardines, Garibaldi e Cesare Battisiti. Di traffico selvaggio, di ordine pubblico, di scarsa sicurezza. E poi oltre al danno la beffa: perché quando un’unica sera vi è stato un intervento della Polizia Municipale tra i mezzi prelevati con il carroattrezzi c’erano anche delle auto di residenti della zona, parcheggiate non certo in tripla fila per andare a prendere da bere.
Michele Bisignano, uno dei portavoce del comitato di cittadini, lancia un appello: «Già in questi mesi molti locali non hanno rispettato il limite consentito. Da oggi, a causa della nuova fascia oraria prevista nell’ordinanza, gli orari di diffusione della musica si ampliano. Questo significa che gli schiamazzi degli avventori proseguiranno per altre ore e noi potremmo addormentarsi non prima delle 3 o 4 del mattino».
Bisignano e tutti gli altri si pongono una domanda precisa: «E’ civile tutto ciò?».
Francesca Stornante