Continua lo scontro tra sindaco e gestori delle attività, che denunciano un crollo degli incassi. Ma, per superare l'impasse, servono proposte concrete; magari guardando al modello Amsterdam...
Continua a far discutere l’ordinanza sindacale che impedisce ai locali del borgo di Milazzo di diffondere musica oltre la mezzanotte. Gli imprenditori locali hanno infatti deciso di chiudere per indignazione durante il weekend, per lanciare un segnale chiaro all’amministrazione. Alla protesta hanno già aderito diverse attività.
“Un’amministrazione sorda, lontana dalle poche attività commerciali rimaste a Milazzo”. Così uno degli imprenditori del borgo commenta il braccio di ferro con il sindaco Giovanni Formica; e non sembrano servire le riunioni con la Giunta, in cerca di un compromesso. Lo scontro non si concentra sull’ordinanza in se, ma sul fatto che essa sia limitata ai locali del borgo, e non a quelli di tutta la città; tra i giovani vi è ormai la percezione che il borgo, di fatto, chiuda a mezzanotte.
Ma la vera sfida è trovare una proposta in grado di superare lo scontro tra il mondo della movida e quello dei residenti. Se da un lato il borgo rappresenta ancora uno dei quartieri più vivi e animati di Milazzo, dall’altro sono innegabili i disagi che questo ha comportato in termini di degrado e vivibilità.
Una soluzione potrebbe venire dal modello Amsterdam: il sindaco locale, invece di imporre la chiusura anticipata dei locali, ha dato loro libertà di aprire (e chiudere) quando preferiscono; in compenso sono state attivate delle squadre di assistenti, adeguatamente formate, che si occupano di controllare che non si verifichino eccessi e sensibilizzare i ragazzi al rispetto dei luoghi e di chi li abita. E forse proprio nei controlli, magari coinvolgendo direttamente i locali, potrebbe trovarsi la soluzione ideale per coniugare movida e rispetto.