Il presidente Anthony Greco: "Fatti solo gli interessi dei commercianti. Per la musica si va oltre le direttive nazionali"
MESSINA – Ha destato malumori la nuova ordinanza sulla movida in città. L’associazione “Centro storico”, presieduta da Anthony Greco, ha duramente contestato il provvedimento del sindaco Federico Basile. Sotto accusa le nuove regole per i locali notturni della città nelle zone maggiormente frequentate dalla movida dall’1 giugno al 30 settembre. Vengono rimodulate, rispetto al provvedimento sindacale dell’aprile scorso, le linee guida e gli orari per l’attività di intrattenimento musicale e le diffusioni sonore nei pubblici esercizi. Greco ha ringraziato con tono sarcastico il primo cittadino “per non avere mantenuto le promesse fatte all’associazione Centro storico di Messina. Renderemo pan per focaccia. Peccato – aggiunge – che al tavolo tecnico abbiano partecipato, anche questa volta, solo i commercianti e non le “vittime” della malamovida.
“Non ascoltate le ragioni dei residenti”
Perché i commercianti e non anche i residenti? E perché non solo i residenti? Evidentemente questa Amministrazione tiene ai commercianti e non ai residenti: ne prendiamo atto e ce lo ricorderemo a tempo debito. E cioè sono stati invitati i responsabili del problema, quelli che sono stati multati, quelli che hanno avuto attività sospese, quelli che sono stati oggetto di esposti per disturbo alla quiete pubblica ed occupazione abusiva del suolo pubblico. Ma i commercianti cosa avrebbero dovuto concordare, se non “tirare” per i propri interessi? Gli stessi soggetti che erano presenti ai tavoli tecnici degli anni scorsi … e dopo anni siamo ancora qui a parlare di Malamovida, per cui non hanno risolto niente: anzì, la situazione è peggiorata. Mettereste ai vostri tavoli di riunione gente che non finalizza e che invece parla, parla, parla senza risultati? Io no. Mi fate vedere i risultati raggiunti dai tavoli tecnici negli ultimi 5 anni in materia di malamovida? Confrontiamo i dati del 2018 con quelli di oggi? Multe, chiusure, sequestri, risultati degli esposti, denunce. Abbiamo documenti, filmati, foto e rassegna stampa da fare drizzare i capelli. Non abbiamo nessuna remora morale, noi. Questo è uno dei motivi per il quale io non farò mai politica. Questo – chiosa Greco – è uno degli esempi di politica che vuole che tutto resti così e che si vada avanti, perché restando così e andando avanti si curano interessi. Chi se ne frega dei diritti e della salute degli altri.
“Le leggi non rispettate…”
Ai tavoli tecnici da anni si continua a dire che sono pochi i commercianti che non rispettano le leggi nonostante siano decine i locali multati e sospesi. Un tavolo tecnico senza sentire chi subisce da anni i disagi documentati ed i propri diritti calpestati, senza tenere conto delle richieste avanzate”. Greco sostiene che il documento dell’associazione, che conteneva delle proposte, non sia stato preso nemmeno in considerazione dalla pubblica amministrazione. “Altrimenti – rimarca Greco – ci avrebbero potuto dire in cosa non era concorde (il sindaco, ndr). Le nostre Pec di chiarimenti sono rimaste inevase. Mai una Amministrazione è stata più sorda verso i diritti di migliaia di residenti. In ultimo vorrei capire la condizione necessaria, indicata dalla legge, perché il sindaco possa emettere una ordinanza. Le norme di questa ultima devono rispettare un principio: è previsto con il diritto dei cittadini a vedere garantito il riposo notturno e la pubblica quiete. Noi non capiamo dove sia rispettato questo principio. L’orario di diffusione della musica stabilito dalle leggi nazionali è stato addirittura “aumentato” dal sindaco anziché essere ristretto, con le conseguenze sul mancato riposo e sulla sicurezza. L’1 giugno – conclude il presidente – l’associazione Centro storico pubblicherà una nota e comunicherà le proprie iniziative in merito”.
Era ovvio che il sindaco privilegiasse i commercianti, chi se ne frega dei malati, degli anziani nelle RSA nella zona del centro, di giorno autolavaggi, di notte i locali, e pensa che la gente perbene di Messina non scappi? Luigi Raffaele
Già l’Urbanizzazione a Messina, questa sconosciuta! Eh già nel centro storico del città un lavagista può aprire propria attività quasi fronte Duomo, com’era già avvenuto. Ognuno vuole il suo, a Messina per creare ricchezza non si comprende che esistono regole, ma ognuno a ragione.
Siete peggio della censura fascista, viva la libertà, da domani scateno una battaglia su tutti media per fare sapere a tutti come vi comportate, è la terza volta che succede, passano solo i commenti favorevoli al potere, viva la libertà.
Gentilissimo,
magari se ci dà il tempo di controllare i messaggi potrà scomodare la censura fascista per casi più adatti
Cordiali saluti
Chiedo scusa per la mia errata valutazione
Nessun problema
Cordiali saluti