Chiesta la revoca dell'ordinanza che vieta la vendita di alcolici dalle 20 e dispone chiusure anticipate dei locali
L’ordinanza anti-movida continua a far discutere. Mentre le associazioni del centro storico ribadiscono le motivazioni del loro sì al provvedimento, che, ricordiamo, sarà in vigore fino al 30 giugno, il Movimento dei tavolini e l’Alces è sceso in piazza.
La protesta
I gestori dei locali chiedono la revoca dell’ordinanza che prevede il divieto di vendita di alcolici dalle 20 (e dalle 19 dai distributori automatici) e le chiusure dei locali all’una di notte (all’una e mezza nei week end). Previste sanzioni anche per chi consuma alcolici nelle aree pubbliche (anche di pertinenza ai locali), sempre dalle 20 in poi. La protesta spontanea è scattata sabato sera all’una e mezzo, orario di entrata in vigore dell’ordinanza ed ha visto a Piazza Municipio i gestori dei locali. E’ stato chiesto un incontro che è stato fissato per questa mattina. L’assessore Musolino ha ribadito che il provvedimento è stato preso su richiesta del prefetto e del questore (e in realtà anche in base a disposizioni nazionali anti-assembramento) e che ha carattere temporaneo.
“Revocate l’ordinanza”
Ma la protesta continua ad agitare le acque e domani pomeriggio è previsto un sit in pacifico davanti Palazzo Zanca contro quello che viene definito un provvedimento da “proibizionismo 2.0”. A chiedere la revoca dell’ordinanza sono state tutte le associazioni di categoria (Confesercenti, Confcommercio, Pmi, Confartigianato) e alcuni consiglieri comunali (Dario Zante, Alessandro Russo e Antonella Russo).