Chiudere la 'ngonia del Tono per 5 mesi consecutivi è per molti una scelta estrema e irragionevole, ieri però multe e verbali per i trasgressori.
L’ordinanza che limita la viabilità la zona del tono, in particolare la ‘ngonia del tono, continua a far discutere. I giornali avevano documentato di come molti milazzesi se ne siano fregati di quell’ordinanza continuando normalmente a transitare nell’area e a parcheggiare.
Ieri però il blitz della polizia municipale di Milazzo che ha anche disposto verbali nonostante vi fossero solo un paio di macchine. Nella zona è possibile accedere solo se residenti o per scarico merci.
Tendenzialmente sono in molti a criticare un’ordinanza del genere, non solo per la presenza di locali e strutture ricettive ma soprattutto perché la zona è un facile riparo con accesso alla spiaggia per anziani e bambini, senza dimenticare che al centro dell’area sorge una delle chiese storiche di Milazzo dedicate alla Madonna del Tindari.Una decisione irragionevole chiudere l’area al traffico.
I problemi legati a questo fattore sono infatti circoscritti alla domenica più che altro. Inoltre i periodi di alta pedonabilità turistica sono luglio e agosto e non si capisce perché sia stato necessario chiudere l’area della ‘ngonia da fine aprile a settembre. Se lo chiedono in molti cittadini che a loro spese ieri hanno scoperto questa interdizione.
Una decisione che, se unita all’installazione di dossi artificiali – di per sé giusti ma in numero esagerato – fa capire come l’amministrazione comunale sia allergica alle mezze misure (vedi movida Borgo). Che l’atmosfera fosse particolarmente tesa è facilmente ravvisabile dato che mentre facevamo qualche domanda per avere maggiori informazioni agli agenti di polizia locale, siamo stati allontanati bruscamente.
Se la “piazza” vive di qualche turista o cittadino intento a godere del promontorio o magari gustarsi un gelato, in pochi minuti ne è seguito il deserto. Una città che si definisce turistica e a misura di cittadino non può certo permettersi questo tipo di scelte amministrative estreme e irrispettose neri confronti della vocazione di un intero territorio.