Docenti dell’Ateneo Peloritano contro il Muos. Seminari al presidio permanente di Niscemi

Docenti dell’Ateneo Peloritano contro il Muos. Seminari al presidio permanente di Niscemi

Eleonora Corace

Docenti dell’Ateneo Peloritano contro il Muos. Seminari al presidio permanente di Niscemi

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mercoledì 17 Luglio 2013 - 23:54

Pietro Saitta, Francesco Zanotelli e Mario Bolognari sono i tre docenti dell' Università di Messina che hanno aderito al ciclo di seminari "Sul dominio", che si svolgeranno nel presidio permanente degli attivisti No Muos a Niscemi, fino a fine agosto. Hanno aderito all'iniziativa anche professori di Catania e Bologna.

Cronache dal presidio permanente contro il Muos – acronimo di Mobile User Objective System – di Niscemi. Il fronte che si batte per lo stop ai lavori per la costruzione dell’ antenna satellitare – nel cuore della riserva naturale in provincia di Caltanisetta – da parte dell’esercito statunitense, vede l’alleanza degli attivisti con diversi esponenti del mondo accademico regionale e nazionale. Una collaborazione che ha dato vita ad un ciclo di seminari sul tema del “dominio”, iniziati il 15 luglio e che si protrarranno per tutta l’estate. “Il presidio di Niscemi – scrivono i No Muos – sarà lo spazio politico e sociale per una serie di incontri con accademici e ricercatori che hanno affrontato i temi del dominio e della lotta, per favorire un momento di crescita e conoscenza”. Tra i docenti che hanno aderito all’iniziativa, anche Mario Bolognari, Francesco Zanotelli e Pietro Saitta, dell’Università di Messina. E proprio il messinese Pietro Saitta, ricercatore di Sociologia Generale nell’Ateneo Peloritano – che si è occupato, tra l’altro, di economie informali, inquinamento ambientale (petrolchimico di Gela), prostituzione, speculazione edilizia e immigrazione – ha inaugurato il ciclo di lezioni lunedì scorso, con un dibattito sulla costruzione di personalità autoritarie all’interno delle forze dell’ordine.

“Quelli che saranno realizzati nel corso dell’estate, sono dei seminari che affrontano, da ogni punto di vista, le tematiche, attualissime e complesse, delle forme di dominio e del bio-potere” – spiega Saitta – “L’intento è quello di offrire un’accurata riflessione scientifica ai movimenti che si battono per la difesa del territorio, ma anche, contemporaneamente, incrementare spazi di democrazia”. Raggiunto telefonicamente dopo il dibattito con gli attivisti a Niscemi, di cui si dichiara estremamente soddisfatto, il sociologo Saitta analizza la particolarità dei movimenti spontanei che nell’ultimo periodo stanno nascendo sul territorio nazionale: “Siamo di fronte ad una vera e propria nuova stagione dei movimenti. Gli attivisti hanno un linguaggio originale e nuove teorie. Chi, come me, ha memoria della storia degli ultimi vent’anni dei movimenti in Italia, si accorge che siamo sulla soglia di un nuovo inizio, di qualcosa di completamente diverso rispetto alle formule passate. Qualcosa di mai visto che sta dando vita ad un nuovo periodo. I membri di questi movimenti, oltre ad avere un lessico e delle teorie nuove, si caratterizzano per una forte volontà ed un sincero interesse di coniugare la pratica politica alla teoria”.

Work in progress, ancora, l’intero cartellone degli eventi,che resta aperto ad ulteriori adesioni. Già calendarizzati, comunque, gli interventi di diversi professori dell’Università di Catania e Bologna, del criminologo toscano Silvio Ciappi e dei due professori dell’Università di Messina, Mario Bolognari – professore associato di Antropologia Culturale che terrà un seminario sul colonialismo – e Francesco Zanotelli, ricercatore, docente di antropologia a Scienze della Formazione, il cui seminario su “violenza ambientale e pratiche di resistenza: un caso dalla terra dello zapatismo", è previsto per il 23 luglio alle 19:00.

Tutto questo mentre si preannuncia un fine luglio caldissimo sul fronte non solo dell’attivismo, ma anche giudiziario. Il 25 Luglio, il Consiglio di Giustizia Amministrativa a Palermo – il secondo grado di giudizio del Tribunale amministrativo dopo il Tar – si pronuncerà sul ricorso del Ministero della Difesa, che richiesto con procedura d’urgenza. Il Tribunale amministrativo di Palermo il 9 luglio scorso aveva respinto il ricorso presentato dal Ministero della difesa contro la revoca delle autorizzazioni ai lavori d’installazione del nuovo sistema di telecomunicazioni Usa, firmata dalla Regione Siciliana il 30 marzo scorso.

Mentre l’iter giuridico-amministrativo fa il suo corso, il fronte che si oppone al progetto statunitense porta avanti la battaglia per la difesa del territorio e della salute. Oltre a devastare una riserva naturale, infatti, l’antenna satellitare suscita sinistri presagi sull’impatto che potrebbe avere sulla salute dei cittadini, tanto da venire definita Eco-Mostro. A tal proposito si è già espresso Marcello D’Amore, professore dell’Università La Sapienza di Roma – nominato perito dal Tribunale amministrativo di Palermo – che ha dichiarato: ““Il campo elettromagnetico (EM) irradiato dal MUOS può produrre effetti biologici sulle persone esposte; interferenze elettromagnetiche in apparecchiature elettroniche, strutture aeroportuali e aeromobili; effetti sulla biocenosi e sulla fauna del Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) Sughereta di Niscemi”.(Eleonora Corace)

Un commento

  1. benissimo, cominciate dall’attuale schifo di Messina tra navi, tir telefonini ecc

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