L'artista svedese, in Italia per un lungo tour in duo, ha parlato della sua carriera: dalle poesie da bambina al secondo album, "Contra". Passando per una voce dolce e suadente, e un tappeto elettropop come contraltare
Non sempre è necessaria una spesa folle o una coda di ore per apprezzare un vero talento musicale. Così è stato ieri sera all’enoteca Marius a Barcellona Pozzo di Gotto, dove la voce dolce e suadente di Cajsa Siik ha dato vita a un’esibizione di grande spessore artistico, sullo sfondo di melodie elettropop e testi introspettivi.
Dalla Svizzera alla Sicilia, da Stoccolma alla provincia di Messina, suonando una musica essenziale e minimale, in un lungo tour in duo. Lei, voce solista e chitarra, suona con scioltezza storie di una carriera iniziata già da bambina, quando componeva poesie. Il suo primo album, “Plastic House”, e il suo nuovo lavoro, “Contra”, sembrano solo l’inizio di una brillante carriera per la giovane artista, la cui voce ipnotica è già stata recensita da numerosi giornali in tutta Europa.
Anche se la Sicilia, soprattutto per chi viene dalla lontana e fredda Svezia, è un posto particolare. “A Catania ci hanno rubato tutti gli strumenti” – racconta la cantante – “è stato un brutto colpo, c’è una relazione affettiva tra me e gli strumenti che utilizzo per fare musica. Ma l’amore verso questa terra è sincero: non si può che amare un’isola così bella e ospitale”.
Oggi, 20 novembre, Cajsa Siik si esibirà a In Calabria, al pub B-Side a Rende (CS). A questo link è possibile acquistare i suoi album.