Primo appuntamento al teatro Vittorio Emanuele per la nuova stagione concertistica targata Accademia Filarmonica e Associazione “Bellini” con uno dei più importanti interpreti viventi delle suggestioni musicali di Johann Sebastian Bach.
È in arrivo “Un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale…”. Così viene definito dal noto quotidiano regionale “Leipziger Volkszeitung” il pianista iraniano Ramin Bahrami di calibro internazionale che avvierà domani alle ore 21, al Teatro “Vittorio Emanuele”, la Stagione Concertistica 2014/15 targata Accademia Filarmonica di Messina e Associazione “Bellini”, in collaborazione con l’E.a.r. Teatro di Messina.
L’artista originario di Teheran porta con sé una sensibilità cosmopolita che lo rende a pieno titolo uno tra i più interessanti interpreti viventi di Johann Sebastian Bach. La sua cultura e la sua formazione sono pervase da influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno disegnato la propria crescita e lo hanno spinto e spingono tutt’oggi a valorizzare il senso di universalità bachiana. Bahrami non si stanca mai di sperimentare il percorso dell’autore tedesco creando una monumentale produzione tastieristica e guardando sempre con garbo reverenziale la musica di chi ha composto opere memorabili come i Concerti Brandeburghesi, la “Toccata e Fuga in Re minore” e ancora “La passione secondo Matteo”. Il concertista, nella tappa messinese, proporrà l’integrale delle “Invenzioni a due e tre voci” di Bach. Dopo la rivoluzione politica del suo Paese, trova rifugio in Italia, dove può studiare il pianoforte e diplomarsi con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e, in particolare, con Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri ha contribuito a far conoscere la modernità dell’opera pianistica di Bach attraverso i suoi studi e le sue esecuzioni.
Bahrami è stato insignito del Premio “Città di Piacenza – Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi. Incide esclusivamente per Decca – Universal. La sua discografia comprende le Variazioni Goldberg (2004), le 7 Partite (2005), l’Arte della Fuga (2007), la raccolta “Ramin Bahrami plays Bach” (2009), comprendente anche una selezione di esecuzioni dal vivo, le Suite Francesi (2010). Il disco con i cinque concerti per tastiera di J. S. Bach, registrato a Lipsia con Riccardo Chailly alla guida della Gewandhausorchester, uscito per Decca nel giugno 2011, ha meritato le 5 stelle del mensile “Amadeus”. È stato pubblicato, a novembre 2012 il suo primo libro, edito da Mondadori, “Come Bach mi ha salvato la vita”. Inoltre, è uscito l’ultimo cofanetto Decca “Amare Bach”, un doppio cd con tutte le sue registrazioni più famose. Debutta, a dicembre 2012, nel Teatro alla Scala di Milano, in una serata a favore del Museo Diocesano di Milano, dedicata alla memoria del Cardinale Carlo Maria Martini. Ha suonato, recentemente, nella sala S. Cecilia in un concerto/evento, organizzato dall’Accademia e l’Associazione Onlus, “Insè”, in memoria di Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina. Dopo il grande successo avuto in occasione della premiazione di Paulo Coelho voluta dalla casa editrice Bompiani, nel Duomo di Milano con l’esecuzione delle “Variazioni Goldberg”, è uscito il nuovo cd di Bahrami con le “Variazioni a 2 e 3 voci” di J.S. Bach e alcune rarità mai incise sino ad oggi.