La 59esima stagione concertistica firmata “Filarmonica “ e Bellini ha presentato gli Swiss Chamber Soloists
Interpretazioni finissime, scelta dei brani a dir poco originale. L’ensemble svizzero più famoso del momento, gli Swiss Chamber Soloists, guidati dal famoso oboista Heinz Holliger (nella foto), ha proposto ieri sera un programma a due velocità. Da una parte due quartetti e un duetto di Mozart, dall’altra tre composizioni contemporanee, una dello svizzero Roland Moser, una di Luciano Berio, “Sequenza VII per oboe solo-, scritta appositamente per Holliger, che ieri sera l’ha eseguita per la prima volta in Italia. Infine l’ultima dello stesso Holliger, anch’essa mai eseguita prima in Italia.
L’incontro di Mozart (Quartetto in re maggiore “K. 285-, Duetto in sol maggiore “K. 423-, Quartetto in fa maggiore “K. 370-) con il Novecento ha sicuramente spiazzato il pubblico. Il lirismo gentile dei ghirigori settecenteschi si è infranto contro il muro della dodecafonia più pura, che non consente niente alla melodia e risolve tutto in uno studio sui limiti ultimi degli strumenti.
Sia nel repertorio mozartiano che su quello contemporaneo, comunque, le interpretazioni sono state di altissimo livello. I Soloists (che stasera saranno di scena con lo stesso programma di ieri all’Accademia nazionale di Santa Cecilia a Roma) hanno dimostrato di meritare la fama che li accompagna nelle loro tournée ormai dal 1999. Convincente è apparsa soprattutto la violinista Esther Hoppe, unica donna del gruppo, chiamata in causa solo nei brani di Mozart, capace di scivolare sui passaggi veloci con precisione e grazia.
Il prossimo appuntamento della stagione sarà il 5 novembre sempre al Savio con la pianista Anna Gourari. La musicista di origini russe, dallo stile definito “quasi mistico-, proporrà un programma di grande respiro, spaziando dal Notturno “opera 9/1- di Frédéric Chopin alla sincretistica Suite “1922- di Paul Hindemith.