Sino a mercoledì il Comitato degli anziani sarà con un banchetto in via Dogali per raccogliere firme contro la chiusura della struttura. Nei prossimi giorni nuovi controlli di Asp e Vigili del Fuoco, anche per vagliare l'ipotesi di lasciarla aperta a regime ridotto durante i lavori. Pochi dubbi per il Dirigente Giovanni Bruno.
Duemila firme sono state già raccolte. Adesso gli anziani di Casa Serena chiedono ai messinesi di stare dalla loro parte, di aiutarli in quella che è diventata una vera e propria battaglia da combattere fino alla fine, di firmare la petizione che invieranno al Sindaco Accorinti e a tutta l’amministrazione comunale per far capire che sono in tanti a voler proteggere la storica casa di riposo di Montepiselli da una chiusura ormai certa. Fino a mercoledì un gruppo di anziani e di lavoratori saranno in via Dogali, nei pressi di Piazza Cairoli, con un banchetto e tanti buoni motivi per cui Casa Serena non deve chiudere. Vogliono spiegare ai messinesi che cos’è per loro Casa Serena, perchè non vogliono andar via, vogliono raccontare che quella è una grande famiglia e che proveranno a difenderla in tutti i modi, come hanno fatto un anno e mezzo fa, quando proprio sotto il Natale la struttura stava per essere chiusa. Resteranno in via Dogali anche oggi pomeriggio fino alle 19 e poi domani e dopodomani dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Intanto però il Comune sembra ormai aver preso la sua decisione sul futuro di Casa Serena. L’assessore Nino Mantineo ha spiegato che nel giro di un paio di giorni l’Asp e i Vigili del Fuoco effettueranno nuovi controlli nella struttura, considerato però che al momento gli interventi necessari per rendere a norma l’edificio non sono stati effettuati è difficile ipotizzare un responso diverso rispetto a quello di un anno e mezzo fa. Nel frattempo gli uffici del Dipartimento servizi sociali si stanno muovendo per individuare le strutture che potranno ospitare gli anziani. La speranza di alcuni lavoratori, ipotesi avanzata soprattutto dalla Cisl, è di provare a capire se c’è lo spiraglio per lasciare la struttura aperta anche durante i lavori, naturalmente riducendo il numero di anziani e operatori. Ipotesi che però non piace a tutti e che aveva diviso anche i sindacati. E’ dunque tutto da vedere.
Nei giorni scorsi avevamo chiesto al Dirigente ai Servizi Sociali Giovanni Bruno se è ancora possibile una strada diversa rispetto a quella della chiusura. “Se dal cilindro saltasse fuori un coniglio bianco, ma bianco davvero, saremmo pronti a rivedere qualsiasi posizione altrimenti l’unica soluzione è quella che abbiamo prospettato”, questa la risposta del dirigente Bruno che sgomberano il campo da dubbi ha ribadito per l’ennesima volta che così com’è Casa Serena non può rimanere aperta e che adesso bisogna concentrare forze ed energie per garantire a lavoratori e anziani un passaggio che sia meno traumatico possibile. Il dirigente ormai circa un mese fa aveva messo tutto nero su bianco nelle due pagine di relazione che hanno scatenato il caos. In quel documento Bruno aveva elencato i costi troppo alti rispetto alle altre case di riposo e tutti i limiti strutturali di un edificio che necessita di interventi di messa a norma. C’è anche un'altra relazione che parla di Casa Serena, un altro documento che non lascia spazio a nessun dubbio in cui il dirigente del dipartimento Manutenzioni immobili comunali Francesco Ajello ha dichiarato senza mezzi termini che la struttura di Montepiselli dal punto di vista strutturale non rispetta i criteri di sicurezza. Sono queste le premesse che hanno spinto l’amministrazione Accorinti verso la chiusura di Casa Serena in via temporanea, almeno questo l’intento, in modo da iniziare subito la prima tranche di interventi già pronti a partire e che riguarderanno la messa a norma di impianti antincendio e caldaie. Però non ci si potrà fermare qui. Servono altri interventi strutturali, il presidente Crocetta ormai un anno e mezzo fa aveva promesso 5 milioni di euro per rimettere a nuovo la casa per anziani, alle parole però non sono seguiti i fatti e al momento l’unica soluzione per l’amministrazione Accorinti è probabilmente quella più dolorosa.
Anche il dirigente Bruno ha assicurato che gli uffici stanno già lavorando per individuare le strutture che potranno ospitare gli anziani, sul fronte occupazionale bisogna invece garantire il lavoro dei 101 operatori che in questi anni hanno fatto funzionare Casa Serena. “Per 37 lavoratori abbiamo già individuato una ricollocazione nel servizio di assistenza anziani che sarà finanziato attraverso i fondi della 328. Per gli altri stiamo già prevedendo un potenziamento dei servizi, in particolare assistenza domiciliare anziani e disabili, nei nuovi bandi in prossima pubblicazione dei servizi sociali” ha spiegato Bruno. Per qualcuno sarà sicuramente necessario un percorso di riqualificazione per avere i requisiti richiesti dai diversi servizi, i timori per i lavoratori sono tanti, soprattutto se davvero alla data del 30 aprile Casa Serena chiuderà battenti. La partita però è ancora aperta. Per questo il Comitato consultivo degli anziani di Casa Serena presieduto dal battagliero Nino Cammarata per i prossimi due giorni sarà in via Dogali a chiedere ai messinesi una firma per salvare la loro casa.
Francesca Stornante
Secondo me il comune ha deciso un bel niente… Basta un pò di clamore ed uno sciopero della fame degli anziani che tutto si rimette a posto…
Secondo me il comune ha deciso un bel niente… Basta un pò di clamore ed uno sciopero della fame degli anziani che tutto si rimette a posto…