Il deputato messinese è pronto ad evidenziare le «anomalie nella gestione dell'assessorato»
Lunedì pomeriggio, l’assessore alla sanità Massimo Russo incontrerà il gruppo UDC all’ARS. Seduto attorno al tavolo ci sarà anche il deputato messinese Giovanni Ardizzone , pronto ad evidenziare le «anomalie nella gestione dell’assessorato».
«Mi auguro che l’assessore possa spiegare esaustivamente- ha detto Ardizzone – perché insiste nel depotenziare gli ospedali che sono ubicati in zone disagiate come Lipari e Mistretta. Eppure, è proprio in virtù dei principi contenuti nel piano sanitario, redatto dallo stesso Russo, che ostetricia e ginecologia dei due presidi ospedalieri non possono essere disattivati.
Infatti, potrebbe mantenerle attive proprio in relazione “alle peculiarità dei territori montani, alla frammentazione territoriale e alle caratteristiche orografiche” in quanto ,” pur al di sotto di 500 parti/anno, rispondono alle caratteristiche di zona montana (Mistretta), e/o disagiate (Lipari), e/o con notevole distanza dalle strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più vicine (Lipari e Mistretta)».
«In quella sede l’assessore – prosegue Ardizzone – dovrà spiegare, perché invece ha mantenuto i punti nascita nell’ospedale di Nicosia e di Petraia Sottana che, anche loro con meno di 500 parti\anno, insistono in zone meno disagiate di Lipari e Mistretta.
L’assessore dovrà spiegare perché si continua a depotenziare l’oncologia nell’ospedale di Taormina, che ha raggiunto livelli di eccellenza solo grazie alla professionalità degli operatori, e non certo per volontà politica recente. All’ospedale San Vincenzo, infatti, nonostante le ripetute richieste, non è
garantita continuità ed efficienza della Medicina Nucleare , che eroga prestazioni diagnostiche e terapeutiche essenziali per la buona riuscita delle terapie oncologiche. Perché l’assessore Russo ha manifestato in passato la sua intenzione di mettere in vendita l’immobile dell’ex Ospedale Margherita? Evento scongiurato solo di recente grazie ad un ordine del giorno presentato in aula».
«L’assessore – ribadisce ancora l’ex vice-sindaco – dovrà spiegare perché oltre 40 dipendenti della Seus, residenti a Messina, vengono scarrozzati quotidianamente a Catania per svolgere un lavoro che benissimo puo’ essere svolto nei locali dell’ospedale Papardo, ubicato nella città dello Stretto. A tal proposito dovrà anche spiegare in base a quali criteri sono stati selezionati i dipendenti che, a parità di lavoro e mansione,continuano a svolgere la loro attività a Messina e quelli che, invece, sono costretti giornalmente a recarsi nella città etnea. Dovrà spiegare, e convincerci, che in tutta la Sicilia, ed in particolare all’ospedale Papardo di Messina, i criteri di nomina dei dirigenti medici rispondono a criteri di efficienza. A questi, e a tanti altri quesiti – conclude Arditone – l’Assessore alla Salute dovrà dare risposta affinché la sua azione di trasparenza possa essere credibile anche nella realtà dei fatti».
Messina ha bisogno di politici con le palle.
Ardizzonee sembra attivo e propositivo e vuole fare chiarezza nella torbida fanghiglia della sanità regionale.
La prima domanda è:
Russo manovra in modo autonomo…. la distruzione della sanità di Messina e provincia è opera sua …..oppure Russo è solo una pedina….
Il compito di Ardizzone è arduo..Ma tutti speriamo che non si accordi con Russo, che non si prostituisca ai potenti della regione Sicilia e che ricerchi la veri.
Ardizzone ha tutta la fiducia dei messinesi…
Non ci deluda.
Nell’articolo si fa riferimento all’Ospedale Papardo, dove è normale che si proroghino incarichi dirigenziali da vecchie graduatorie anziché nominare da graduatorie più recenti, dove si possono accogliere alcune domande di mobilità e ignorare per anni altre, magari senza prima ricollocare eventuale personale in esubero. L’Assessorato non può certo dedicarsi ad ogni dettaglio di ogni struttura, capita in altre provincie che si possa sospendere per carenze di organico un servizio essenziale come la pronta disponibilità radiologica o cardiologica senza pensare che si possa trattare di una interruzione di pubblico servizio… Razionalizzazione o tagli nel nome del “risparmio”?