Diventerà Bellissima sarà neutrale alle Europee di maggio. Il movimento dice no ai sovranismi e guarda al centro
Diventerà Bellissima sceglie la neutralità in vista delle prossime elezioni Europee.
Una scelta, quella di Musumeci, che guarda da un lato al centro moderato e dall’altro alla tenuta della sua maggioranza alla Regione.
Ecco perché il congresso di Diventerà Bellissima ieri si è concluso con quella che già alla vigilia sembrava la soluzione più “indolore”: restare nell’alveo del centrodestra chiudendo però all’alleanza con la Meloni (che presenterà la lista di Fd’I insieme agli autonomisti lombardiani) ed agli ammiccamenti con la Lega di Salvini.
“Abbiamo il dovere di non prendere posizione per nessuno e di non svendere la nostra autonomia” è stata la sintesi delle dichiarazioni di Musumeci che nel suo intervento congressuale ha chiesto ai presenti la linea della neutralità alle Europee anche per evitare di “diventare carne da macello di altri”.
Nessun candidato di Diventerà Bellissima quindi in lista con Fratelli d’Italia e nessun esponente dovrà presenziare sui palchi delle iniziative elettorali dei prossimi mesi.
E’ chiaro che i singoli rappresentanti del movimento potranno comunque scegliere verso chi orientare il voto di fine maggio ma non c’è alcuna discesa in campo com’è stato per le Politiche del 2018.
Lineare la posizione su Salvini “vorrei che la stessa passione per la Tav la mettesse anche per il Ponte e dicesse chiaramente che l’opera si fa. Noi restiamo autonomisti ma senza il nord il sud non va da nessuna parte”.
Porte chiuse alla Meloni che sperava d’incassare il sì di Diventerà Bellissima per potenziare la lista già in coppia con gli ex Mpa di Raffaele Lombardo. Non passa quindi la linea dell’ormai ex coordinatore regionale Stancanelli che, eletto grazie all’alleanza con Fratelli d’Italia sperava di riproporre la “ricetta” anche per le Europee.
Musumeci guarda avanti e soprattutto al centro, a quel soggetto politico nuovo che non è certamente Forza Italia ma che vede tra i promotori il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Se Giorgia Meloni è rimasta delusa e quanti nella Lega guardavano con attenzione le parole del governatore restano alla finestra, c’è chi ha commentato con favore le dichiarazioni moderate di ieri, approvate dal Congresso all’unanimità.
Saverio Romano, leader dei Popolari (e che punta ad una candidatura a maggio nella lista di Forza Italia) ha commentato: “Il no di Musumeci al sovranismo è una bellissima notizia che mostra lungimiranza e intelligenza politica. Occorre rafforzare il centro”.
Anche Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia ha detto la sua: “Liberali, moderati, destra sociale, cattolici, autonomisti devono stare insieme per un progetto all’insegna del buon governo che sia da argine alla deriva populista e sovranista. Il presidente Musumeci ha chiarito che il passo è compiuto e non si torna indietro”.
Sul fronte opposto, quello del centro sinistra è il segretario regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo a vedere positivamente il centrismo di Musumeci: “Condivisibile la nuova impostazione del governatore: apertura ad un centro moderato e lotta ai sovranismi ed alle estremizzazioni. Su questa linea si può ragionare con il mondo riformista e moderato, quindi anche con Sicilia Futura”.
Il primo risultato della “neutralità svizzera” per le Europee Musumeci l’ha già ottenuto.
In Assemblea non ci saranno contraccolpi per la tenuta degli atti del governo regionale che anzi avrà “ciambelle di salvataggio” quando gli alleati del 2017 tireranno la corda ed i franchi tiratori (ai quali ieri Musumeci ha mandato un chiaro messaggio: io vi ignoro) tenderanno trappole.
Rosaria Brancato