L'Accusa punta alla conferma delle condanne di primo grado per l'ex ragioniere Arasi, l'ex sindaco Messina e gli altri
Messina – Si è aperto ieri il processo di secondo grado sulla gestione della contabilità del comune di Brolo sfociata nel 2014 nell’operazione Mutui Fantasma. La Corte d’Appello di Messina dovrà rivedere la sentenza di primo grado definita dal Tribunale di Patti a giugno del 2023.
Al centro dell’inchiesta, l’operato dell’allora ragioniere generale Carmelino Arasi e il sindaco del tempo Salvatore Messina, difesi dagli avvocati Fabio Marchetta, Carmelo Occhiuto e Tommaso Autru Ryolo.
Ieri il Procuratore generale ha chiesto ai giudici la conferma delle condanne di due anni fa. La parola è poi passata ai difensori, poi tutto è slittato al prossimo 24 marzo per proseguire. Al troncone principale è stato oggi riunito il processo stralcio ad Arasi che lo vede imputato dell’appropriazione di circa un milione e mezzo di euro, destinati al Comune, provenienti dalla Cassa Deposito e prestiti.
La sentenza
Ecco il verdetto del Tribunale di Patti (presidente Samperi): 15 anni e 3 mesi per Carmelo Arasi, 7 anni e mezzo per Salvatore Messina, 4 anni e mezzo per Rossella Arasi e Antonella Campo, 4 anni e 9 mesi per Santa Caranna e Giuseppina Di Leo; 4 anni e 15 giorni per Rosa Castrovinci, Tindara Gatto, Dario Presti, Giuseppe Caranna, Domenico Caranna e Costantino Maniaci; 4 anni e un mese per Carmelo Gentile, Elena Rosa Lo Vercio ed Enza Rifici; 2 anni e 9 mesi per Giovanni Scaffidi Mangialardo e Antonino Masi, 2 anni e 8 mesi per Antonino Giuffrè e Giuseppe Indaimo, 2 anni e 9 mesi a Vittorio Astone, 4 anni e 4 mesi a Rosa Gatto. Disposte anche diverse prescrizioni e assoluzioni parziali. Il Tribunale aveva anche disposto rilevanti confische di denaro per i condannati; gli importi più alti quelli che riguardano Carmelo Arasi e Messina: 629 mila euro in denaro per il primo (ove non possibile, confisca per equivalente di beni e altre utilità fino ad un massimo di 640 mila euro), 857 mila euro per il secondo. Il Comune di Brolo è parte civile, assistito dall’avvocato Antonio Spiccia.
L’inchiesta
Associazione, truffa aggravata e falso i reati, tra gli altri, inizialmente contestati dalla Procura di Patti, nell’ambito dei mutui accesi dal comune di Brolo presso la Cassa Depositi e Prestiti e peculato con mandati di pagamento ingiustificati a beneficio di alcuni dipendenti del Comune ed altri soggetti privati e contributi a società sportive. Ipotesi che il Tribunale ha in parte rivisto in primo grado
