In carcere il ragioniere generale, ai domiciliari 6 dirigenti. Altri 7 gli indagati. Ad eseguire le ordinanze gli uomini dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Patti.
Le indagini, scattate nei primi mesi del 2013 e svolte dai carabinieri e dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, hanno svelato un sistema marcio di passaggio di denaro pubblico dalla Cassa Depositi e Prestiti del Comune di Brolo direttamente nei conti correnti degli arrestati di stamani. Come emerso dall'inchiesta, tutto avveniva per mano di Carmelo Arasi e Costantino Maniaci, entrambi responsabili dell'area amministrativa comunale. Al centro della bufera vi sono le opere del Palazzetto dello Sport, il miglioramento sismico per l'edificio della scuola elementare "Centro" di Brolo e le opere di urbanizzazione primaria in località Sitò. Si tratta di opere pubbliche mai iniziate né realizzate.
I mutui, da quanto accertato, venivano richiesti e concessi attraverso una documentazione modificata d hoc per ottenere finanziamenti superiori rispetto a quelli stabiliti dalle delibere del Consiglio Comunale. Non solo. Dopo aver ottenuto i prestiti, gli indagati producevano anche falsi attestati di avanzamento dei lavori nonché dichiarazioni di spese mai avvenute.
Il lavoro certosino degli inquirenti ha permesso di appurare che tali prestiti venivano poi dirottati arbitrariamente, dai responsabili dell'area finanziaria del Comune, verso conti correnti specifici attraverso mandati di pagamento senza atti autorizzativi, con causali false e gonfiati negli importi.
E' qui che emerge anche la figura dell'ex Sindaco di Brolo, Salvatore Messina, dimessosi nel novembre 2013 dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia quale persona indagata. Le due società sportive che hanno invece beneficiato di tali soldi sono la Volley Brolo e la Volley Mar Tirreno, entrambe ricollegabili all'ex Sindaco. Messina avrebbe inoltre ricevuto nel proprio conto corrente denaro che non trova giustificazione in nessun atto. Anche Arasi avrebbe emesso mandati di pagamento a suo favore appropriandosi di circa 380mila euro. Lo stesso, la figlia Rossella Arasi che, ne giro di questi tre anni, avrebbe ricevuto direttamente sul proprio conto corrente circa 100mila euro. Analoga vicenda per Santa Caranna, Antonella Campo e Giuseppina Di Leo.
Determinanti sono risultati tutti i movimenti di denaro e la documentazione ottenuta dalla Cassa Depositi e Prestiti, nonché quella prelevata a più riprese dal Comune e dall'Istituto di Credito dove risultavano accesi i conti corrente intestati all'Ente. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Patti, prosegue e conta, oltre ai sette arresti di oggi, quindici indagati.