Napoletani in trasferta a Patti si fingevano avvocati per spillare denaro ad anziani

Napoletani in trasferta a Patti si fingevano avvocati per spillare denaro ad anziani

Alessandra Serio

Napoletani in trasferta a Patti si fingevano avvocati per spillare denaro ad anziani

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sabato 03 Agosto 2019 - 11:49

I dettagli delle truffe messe a segno dalla banda di napoletani tra Patti e Messina, scoperti dalla Polizia attraverso i tabulati telefonici

Telefonavano ad ignari anziani della zona tra Patti, Milazzo, Villafranca e Messina e si presentavano come legali. Raccontavano che il figlio e un altro caro della vittima, di solito residente in un’altra zona, era stato arrestato o coinvolto in un incidente stradale e che per il suo rilascio serviva una discreta somma di denaro, in genere intorno ai 700 euro.

Alla risposta allarmata della vittima, il sedicente avvocato, che diceva di essersi messo in contatto con le forze dell’ordine e già a lavoro come patrocinatore del parente malcapitato, forniva anche istruzioni per la consegna: da lì a poco sarebbe passato tale avvocato Marino a prelevare la somma o l’equivalente in oro.

Sono stati diversi gli anziani caduti nel tranello messo in piedi dalle quattro persone che da oggi hanno l’obbligo di dimora nel loro comune di residenza, nel napoletano. La prima vittima, una donna pattese, è stata contattata nell’estate del 2018.

Oggi è scattata la misura cautelare per Vincenzo De Martino (44 anni), Antonio De Martino (69), Rocco Bracale (54) e Nicola De Martino (34).

I quattro sono stati identificati dalla Polizia di Patti, guidati dal Commissario Giusy Interdonato, che dopo la denuncia della prima vittima si sono messi a lavoro.

Un lungo e minuzioso analisi dei tabulati telefonici, partendo dalle chiamate arrivate agli anziani, ha permesso di risalire alla banda di napoletani. Analizzando tantissimi video delle telecamere di sicurezza presenti nelle zone di residenza delle vittime, poi, è arrivata la conferma dell’identità dei truffatori, alcuni di loro già noti alle forze dell’Ordine.

Alla fine dell’inchiesta il Pm di Patti Alice Parialò ha chiesto ed ottenuto al Gip Andrea La Spada i quattro provvedimenti cautelari, che impediranno ai napoletani di avvicinarsi alla provincia messinese almeno per un lungo periodo.

Un commento

  1. Poveracci !!!

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