Era a cena in compagnia di familiari in un appartamento affittato presso una residenza turistica
GIARDINI – I carabinieri del Ros, congiuntamente a quelli dei comandi provinciali di Catanzaro e Messina, hanno arrestato Francesco Riitano (“Cicciariello Andreacchio”), 39 anni, elemento di spicco della cosca Gallace di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.
L’uomo, sul quale pendeva un provvedimento di cattura emesso dal tribunale di Milano nel maggio del 2017, è stato arrestato mentre era a cena in compagnia di familiari in un appartamento affittato presso una residenza turistica a Giardini Naxos.
Il provvedimento era stato firmato dal Gip del tribunale milanese Maria Cristina Mannocci nei confronti di Riitano “per avere promosso, organizzato, costituito, finanziato, diretto e partecipato ad associazione con base logistica ad Arluno (Mi), appartenente alla cosca ‘ndranghetista dei “Gallace” finalizzata all’importazione sul territorio nazionale e al traffico di ingenti quantitativi di cocaina approvvigionata dal Sud-America”.
La svolta è arrivata nelle ultime settimane, quando si è avuta conferma della presenza del Riitano in Sicilia. Le operazioni di esatta localizzazione del latitante si sono protratte per giorni ad opera di un ingente dispositivo di militari e con l’impiego di sofisticate apparecchiature tecnologiche.
Da tempo il comando provinciale di Catanzaro, insieme allo Squadrone eliportato cacciatori di Vibo Valentia e agli specialisti del Raggruppamento operativo speciale, aveva avviato una capillare attività di indagine tra Calabria e Lombardia per la cattura del Riitano, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Nel momento dell’irruzione Riitano ha tentato di improvvisare una fuga, praticamente seminudo, saltando dal balcone della residenza in cui trascorreva la latitanza, ma è stato prontamente bloccato dal dispositivo di “cinturazione” adeguatamente predisposto dai militari impegnati nell’operazione.
L’uomo è stato trovato in possesso di carta di identità, patente e passaporto italiani perfettamente falsificati ed intestati ad un nome di fantasia, nonché denaro contante e telefoni cellulari.
La provincia di Messina si conferma terreno fertile per i latitanti della criminalità organizzata. Complimenti al ROS dei Carabinieri che lo ha assicurato alla Giustizia.