Amaro il commento dell'ex presidente del Parco dei Nebrodi all'archiviazione dell'inchiesta sull'agguato del 2016.
Non va giù a Giuseppe Antoci che l'agguato ai suoi danni sia rimasto senza colpevoli.
L'ex presidente del Parco dei Nebrodi ringrazia tutti quelli che lo hanno aiutato a salvarsi la vita, ma non è d'accordo con l'atto della magistratura che mette fine al filone di indgine scaturito dai primi rilevi, dopo l'attentato del maggio 2016 nel cuore del parco. Secondo Antoci, la dinamica è stata chiarita.
"In questi giorni – dichiara Antoci – sto rivivendo quanto accaduto quella notte. Oggi la magistratura, che ringrazio sempre per gli sforzi che sta facendo, definisce azioni e contorni, modalità e moventi. Spero presto che questa gente paghi per quello che ha fatto, paghi per aver cambiato la mia vita per sempre, paghi per aver reso quella notte una cicatrice indelebile nella mia mente ma soprattutto nel mio cuore. Purtroppo un pezzo di esso me lo hanno portato via”.
"In ultimo – continua Antoci – oggi che gli atti sono stati depositati posso ringraziare di cuore anche un bravo Sindaco dei nostri amati Nebrodi, è anche grazie a lui e alle sue preoccupazioni di quella sera che io oggi sono vivo, è grazie anche lui che il Vice Questore Manganaro non si fermò ancora altro tempo a Cesarò quella sera e, intuendo il potenziale pericolo, decise di correre e cercare di raggiungermi. Un grazie anche al Questore Cucchiara che non mi lasciava mai un minuto senza auto blindata e che diceva sempre a Manganaro “non lasciare mai solo Antoci”. Beh se non ci fossero stati anche loro, oggi qualcuno, io non di certo, avrebbe raccontato un’altra storia – conclude Antoci.