Lo scorso giovedì 5 marzo a Messina le OO.SS., il Consiglio di Amministrazione dell’Ato 1, le Aziende e i 33 sindaci-soci ricadenti nell’ambito dell’Ato 1, hanno ripreso il dialogo durante la convocazione del Prefetto Alecci.
Un’altra novità , appresa qualche giorno fa, è la sentenza che stabilisce che l’Ato non potrà essere dichiarato fallito.
Ma nonostante tutte queste “vicende” al positivo adesso l’attenzione è rivolta alla fatidica data del 30 marzo quando le parti torneranno ad incontrarsi.
Ma da un comunicato (che integralmente sotto riportiamo) a firma di Orlando Latino, Cgil; Calogero Emanuele ,Cisl; Nunzio Musca, Uil emerge che il 21 c.m., ci sarà un aggiornamento per decidere il futuro dei 180 lavoratori (147 della Nebrodi Ambiente e 33 della Fasteco).
«Apprendiamo, con soddisfazione, che nell’incontro del 5 marzo scorso convocato dal Prefetto di Messina Francesco Alecci, è stato tracciato un percorso finalizzato a trovare soluzioni a tutte le controversie insorte tra l’ATO ME1 e le Aziende facenti parte dell’ATI.
Come Organizzazioni Sindacali, abbiamo l’obbligo di ringraziare il Prefetto per la sensibilità e la fattiva opera di mediazione instancabilmente svolta nell’intera vicenda, ma anche gli attori interessati, sindaci, Consiglio di Amministrazione e Aziende, per aver dimostrato grande senso di responsabilità e disponibilità al dialogo.
In data odierna, anche e, soprattutto, per quanto verificatosi in sede prefettizia, in ordine alle procedure di licenziamento avviate il 4 febbraio scorso le parti, OO.SS. e Aziende, hanno aggiornato i lavoro al prossimo 21 marzo per la formalizzazione della conclusione della fase sindacale e, quindi, l’eventuale avvio delle procedure presso l’UPLMO.
L’auspicio è quello di realizzare il percorso individuato in sede prefettizia entro il prossimo 30 marzo, per poter chiudere la procedura con il conseguente rientro dei licenziamenti e, quindi, poter ridare certezza e serenità ai 180 lavoratori che già da mesi avevano perso ogni speranza.
Crediamo e pensiamo che tutti assieme dobbiamo lavorare con spirito di grande proposizione e collaborazione, per dare principalmente migliori servizi all’utenza, senza costi aggiuntivi, anzi, operando le giuste ed eque determinazioni, anche in direzione dell’abbattimento della tariffa ma senza assolutamente abbassare i livelli occupazionali in atto garantiti».