A seguito dell’invio delle bollette conguaglio da parte dell’ATO2 recapitate in questi giorni agli utenti, il legale dell’Associazione Consumatori Siciliani, avv. Mariella Sciammetta ha presentato l’istanza di prelievo per la discussione del ricorso al TAR presentato nel 2005. Il ricorso evidenzia l’illegittimità delle bollette TIA emesse dell’ATO Me2 e tutta una serie di violazioni di legge riscontrate peraltro nelle migliaia di sentenze emesse dalla Commissione Tributaria di Messina che hanno fatto una corretta ed ineccepibile interpretazione del quadro normativo di riferimento in materia di TIA. L’Associazione Consumatori ha chiesto, dunque, al TAR di Catania di annullare tutti gli atti deliberativi con cui sono state approvate le tariffe della TIA sulla cui scorta l’ATO ME2 continua ad emettere le fatture di pagamento, alla luce dei principi espressi dallo stesso TAR in altri ricorsi aventi ad oggetto la stessa problematica, delle sezioni Tributarie della Sicilia e, da ultimo, per tutti i comuni aderenti all’ATO nella sentenza del CGA i cui principi sono validi per tutti quegli ATO, come l’ATO Me2, dove la TIA non è stata approvata dai Consigli Comunali.
Se il TAR accoglierà la richiesta dell’Associazione non vi è dubbio che si arriverà alla paralisi totale dell’ATO Me 2 così com’è successo ad Enna dove l’intero CDA si è dimesso. L’associazione inoltre evidenzia che le difficoltà economiche in cui si trova l’ATO ME2 dipendono dal fatto che la società d’ambito non ha voluto mai fare un passo indietro, come ragioni di buona amministrazione e l’obbligo di dare esecuzione alle sentenze dall’autorità giudiziaria avrebbero imposto, correggendo gli errori e non conformandosi alle migliaia di sentenze emesse dalla Commissione Tributaria di Messina. Nonostante la giurisprudenza costante, infatti, l’ATO Me2 ha assunto un atteggiamento di arroganza vessando i cittadini, che in tali casi giustamente hanno reagito chiedendo anche un congruo risarcimento del danno. Siamo, dunque, di fronte ad un atteggiamento irresponsabile dell’ATO Me2 che arreca danno alla società stessa e, quindi, ai cittadini che risiedono nei Comuni che ne fanno parte, improntato a sopraffazione del diritto, per cui deve assolutamente fare il mea culpa invece di addossare le colpe agli altri. Le stesse bollette di conguaglio relative al 2005 e al 2006 sono state approvate dal CDA dell’ATO non dai Comuni a dimostrazione di una perseveranza diabolica ad emanare atti illegittimi. Le difficoltà economiche dell’ATO ME2 potevano essere in gran parte evitate se il CDA avesse accolto la proposta del Presidente dell’Associazione Nicola Calabria di far pagare la vecchia tassa comunale ancora in vigore, avanzata al Prefetto nell’aprile del 2008 alla presenza del presidente dell’ATO Me 2 Andrea Paratore, dei sindaci di Patti e di Brolo e ribadita da Nicola Calabria in tutti i consigli comunali aperti scaturiti dalla decisione prefettizia. Tutte le proposte avanzate dall’Associazione Consumatori non sono state mai prese in considerazione, per cui oggi il CDA dell’ATO dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e dimettersi in toto per aver fallito nella gestione del servizio e soprattutto alla luce di quanto le sentenze della Commissione tributaria stanno affermando e per l’incapacità a trovare soluzione adeguate e rispettose della legge. Peraltro nonostante la Commissione nelle sue sentenze stabilisce che un quantum va pagato per il servizio reso, l’unica cosa che l’ATO Me2 ha saputo fare allo stato attuale è quello d’inviare bollette che la Commissione Tributaria di Messina annulla una dopo l’altra. Ma la colpa non è dei cittadini che non vogliono abbassare la testa, ma, piuttosto, di chi commette i soprusi e violazioni di legge a loro danno.
Nicola Calabria