La richiesta per accertare inequivocabilmente la veridicità dei fatti e la liceità degli atti compiuti dall’amministrazione comunale
Questa richiesta è stata avanzata al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dal deputato del Partito Democratico Franco Rinaldi riportando in primo piano le polemiche che hanno seguito nelle scorse settimane, le dimissioni di otto consiglieri con la conseguente richiesta di decadenza del civico consesso da parte dell’assessore agli enti locali Scoma.
Il 27 aprile, scrive Rinaldi nell’interrogazione, un consigliere di minoranza ha rassegnato le dimissioni per motivi strettamente personali e, dopo 15 minuti, sette consiglieri dell’area politica del sindaco Ciro Gallo hanno fatto altrettanto con l’intento di portare allo scioglimento dell’assise.
Nonostante i consiglieri rimasti in carica abbiano contestato la mancanza di con testualità delle lettere di dimissioni- prosegue Rinaldi- l’assessorato regionale agli enti locali ha fatto pervenire una nota con la quale si inibiva il consiglio dall’intraprendere ulteriori adempimenti. Nonostante la segretaria comunale fosse andata in ferie e le porte del municipio chiuse, il consiglio comunque è riuscito ad effettuare le surroghe il 6 maggio.
Nonostante questo, però, l’assessore Scoma ha predisposto con celerità il decreto per la decadenza del consiglio di Acquedolci e la nomina di un commissario straordinario.
Rinaldi incalza affermando che ai consiglieri non dimissionari è stato impedito di esercitare il loro mandato elettorale e, come riportato dagli organi di stampa, aggiunge il deputato del Pd, è stata ipotizzata una manovra da parte dell’amministrazione per eludere il controllo istituzionale.
Sulla base di queste considerazioni, quindi, Rinaldi, chiede un intervento del presidente Lombardo per il ripristino della democrazia ad Acquedolci, attraverso una ispezione regionale.
