L’indagine, coordinata dal Capitano Marco Burcheri, si è sviluppata in un arco temporale che ha abbracciato gli anni 2013 e 2014 ed ha riguardato diversi terreni situati nei Comuni nebroidei.
Erano ben 191 i falsi braccianti, assunti con contratti fasulli da due aziende nebroidee, che fingevano di lavorare tra campi e zone verdi, mettendo in atto un giochino-truffa che aveva permesso loro di “guadagnare” dall’INPS quasi 400mila euro. Trenta gli ettari di terreno finiti adesso sotto sequestro tra i Comuni di Sant’Angelo di Brolo e Librizzi, per un totale di 300mila euro.
E’ questo il bilancio dell’operazione condotta in questi ultimi nove mesi dai finanzieri della Tenenza di Patti, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore Roberta La Speme.
A far scattare le indagini è stato l’accertamento eseguito dalle Fiamme Gialle in un’azienda agricola di frutta ed olivicolo, operante tra Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi e Sant’Angelo di Brolo. Un lavoro certosino, quello condotto, che ha permesso ai finanzieri di scoprire un giro di falsi contratti tra l’azienda e quasi un centinaio di braccianti.
Ulteriori controlli hanno poi fatto emergere un vero e proprio vaso di pandora che coinvolgeva non solo questa prima azienda, ma anche un’altra ditta individuale in cui risultavano assunti altri 91 lavoratori agricoli, con gli stessi contratti fasulli.
In pratica, la truffa consisteva nel costituire aziende senza alcuna struttura organizzativa al solo fine di stipulare contratti a tempo determinato con braccianti che, di fatto, non lo erano e presentare “il conto” all’INPS. Indennità di disoccupazione, prestazioni per malattie e maternitò, assegni famigliari e contribuzioni pensionistiche: il tutto per un danno erariale di oltre 400mila euro.
L’indagine, coordinata dal Capitano Marco Burcheri, si è sviluppata in un arco temporale che ha abbracciato gli anni 2013 e 2014 ed ha riguardato diversi terreni situati nei Comuni nebroidei. I finanzieri hanno chiuso il cerchio attorno ai due titolari delle ditte, un 67enne di San Pier Niceto ed un 37enne di Raccuja, che adesso dovranno rispondere di induzione al falso del Pubblico Ufficiale e truffa ai danni degli Enti previdenziali. Insieme a loro, la denuncia è scattata anche per i 191 falsi braccianti. (Veronica Crocitti)