Corona (PdL): “Salviamo la cava di San Marco d’Alunzio dalla malaburocrazia regionale”

Corona (PdL): “Salviamo la cava di San Marco d’Alunzio dalla malaburocrazia regionale”

Corona (PdL): “Salviamo la cava di San Marco d’Alunzio dalla malaburocrazia regionale”

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mercoledì 15 Giugno 2011 - 17:45

Interviene il deputato regionale sulla vertenza che riguarda circa 50 dipendenti: “Le condizioni economiche di tante famiglie sono messe a rischio esclusivamente da una colpevole lentezza dei necessari procedimenti legati”

“Sedici dipendenti diretti dell’azienda Nebrodi Inerti, oltre a una quarantina di lavoratori positivamente coinvolti nell’indotto, rischiano il proprio posto di lavoro mentre la stessa srl è in predicato di esser chiusa a causa della malaburocrazia regionale”. Lo denuncia in una interrogazione parlamentare depositata all’Ars il deputato regionale del Pdl Roberto Corona, che spiega come “l’ampliamento dell’azienda ma anche la sua stessa attività sono messi seriamente a rischio dal malfunzionamento di uffici regionali, i quali hanno allungato incredibilmente i tempi per le valutazioni di impatto ambientale e di incidenza”.

Tutti gli enti competenti hanno espresso parere favorevole, quindi, spiega Corona “le condizioni economiche di tante famiglie sono messe a rischio esclusivamente da una colpevole lentezza dei necessari procedimenti legati a pareri che devono essere espressi da dipartimenti regionali, in particolare questa volta da quelli che dipendono dall’assessorato Territorio e Ambiente”. “Da tempo, ormai – conclude Corona – la società Nebrodi Inerti srl ha chiesto all’assessorato il rilascio del proprio parere in merito all’istanza Via (valutazione impatto ambientale) e Vinca (valutazione di incidenza ambientale) e, nonostante siano abbondantemente scaduti i termini di legge, si assiste all’assoluta inadempienza della struttura incaricata”.
Roberto Corona chiede, dunque al presidente della Regione, all’assessore all’Ambiente e a quello per le Attività produttive quali “iniziative urgenti intendano intraprendere per obbligare gli uffici inadempienti all’immediato espletamento dei propri doveri, al fine di scongiurare il fermo dell’attività; se intendono prendere anche provvedimenti disciplinari nei confronti degli inadempienti e, nello stesso tempo, affiancarli magari con una task force, con personale aggiuntivo, che elimini in pochi giorni tutto l’arretrato e sveltisca l’iter”.

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