La Cassazione conferma le tesi della Direzione distrettuale antimafia contro "Pricoco", adesso è accusato di 416 bis
Messina – L’accusa di associazione mafiosa regge per Sebastiano “Pricoco” Bontempo Scavo, considerato dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina elemento di spicco del clan di Tortorici. L’uomo era stato coinvolto nella retata Nebrodi 2 sulle famiglie mafiose dei batanesi e dei Tortoriciani, scattata a febbraio scorso. Il giudice che aveva firmato l’ordinanza, però, non aveva autorizzato l’arresto per la più pesante accusa di 416 bis contestata dalla Procura.
Ecco com’è arrivato il 416 bis
Accusa invece ritenuta fondata dal Tribunale del Riesame che nel marzo successivo avevano accolto la richiesta della Dda. Per il Riesame c’erano gli indici che portano a definire “Pricoco” uno dei principali organizzatori in particolare del giro di droga che si muove all’ombra dei clan di Tortorici. La Corte di Cassazione ha ora confermato quella decisione, respingendo l’appello del difensore contro l’ordinanza del Tribunale della Libertà. Ordinanza che in sostanza diventa ora operativa, e apre la strada a richieste anche più pesanti per Sebastiano Bontempo Scavo, se la Direzione distrettuale antimafia ne troverà gli elementi.
Il processo sugli interessi del clan nelle truffe Agea
Intanto il processo scaturito dall’operazione Nebrodi 2 è ad un passo dalla sentenza per i quattro imputati che hanno scelto il rito abbreviato: il giudice deciderà a fine gennaio 2025. Per gli altri, invece, la Procura ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio ed entro Natale il Giudice per l’udienza preliminare deciderà se devono essere processati o se non ci sono gli estremi per l’imputazione. Sul tavolo ci sono le ipotesi d’accusa per una sessantina di soggetti, tra persone fisiche e società agricole. Su loro la Procura ha indagato scandagliando gli interessi nella commercializzazione dei titoli Agea, considerati “tossici” e per questo sequestrati, e negli altri interessi criminali. Agli atti anche i verbali del più recente pentito del clan di Barcellona, Salvatore Micale.