Le risposte dei vertici dell'Università, del Policlinico e del Nemo Sud all'interrogazione dei senatori 5Stelle
Di seguito, schematicamente, le risposte punto per punto all’interrogazione dei 18 senatori del M5S sul Nemo Sud, date nel corso di una conferenza stampa congiunta del presidente nazionale di Fondazione Aurora e di Fondazione Serena (Centri Nemo) Alberto Fontana, il Rettore Salvatore Cuzzocrea, il commissario straordinario del Policlinico Giuseppe Laganga e i rappresentanti delle associazioni dei pazienti che fanno parte della Fondazione e hanno lottato per la nascita dei Centri Nemo in tutta Italia.
IL MODELLO NEMO
Il “modello” che nel 2013 ha portato alla nascita a Messina del Nemo Sud è lo stesso, identico modello che ha portato all’istituzione dei Centri clinici Nemo in tutta Italia (ovvero Fondazione Aurora, associazioni dei pazienti in sinergia con Policlinici ed Enti pubblici). Nel 2008 è nato il primo Centro Nemo, all’interno dell’ospedale Niguarda a Milano. Nel 2010 il Nemo di Arenzano, all’interno dell’ospedale La Colletta (ed oltre alle sinergie di cui sopra si aggiungono la Regione Liguria e l’Asl3 di Genova). A Roma, all’interno del Policlinico Gemelli, nel 2015 è nato un altro Centro Nemo con le stesse modalità di convenzione.
Dalla nascita del Nemo Sud a Messina la mobilità dei pazienti è stata invertita e non solo i pazienti siciliani non devono più migrare, ma dalla Calabria, Campania, Puglia, è in corso un costante aumento di pazienti verso Messina.
Eppure, tra tutti i Centri Nemo d’Italia, tutti “gemelli”, i 18 senatori pentastellati (nessuno dei quali messinesi) ha trovato scandaloso il modello Messina.
L’AFFITTO DEI LOCALI E LE APPARECCHIATURE
Il Centro Nemo Sud paga regolarmente l’affitto annuale per l’utilizzo del padiglione dove è allocata la sede. Le attrezzature, le apparecchiature, così come i mobili e gli arredi sono stati forniti dalle associazioni e dal Centro Nemo che si autofinanzia con donazioni e iniziative a scopo benefico.
I COSTI E I RICAVI DEL POLICLINICO
I Drg per i ricoveri al Centro Nemo vanno al Policlinico, così come le risorse per i progetti. Stando a quanto emerso in conferenza stampa “grazie” al Nemo il Policlinico ha avuto risorse aggiuntive per 900 mila euro, reinvestite nella sanità.
Come chiarito nel dettaglio dal commissario del Policlinico Laganga tutti i costi del Centro Nemo vengono rendicontati costantemente sia alla Regione che al Ministero. Laganga sta predisponendo una relazione tecnica dettagliata ed ha concluso: “Ogni atto è avvenuto nel rispetto delle normative ed in piena condivisione con tutti gli organi preposti, compreso l’organo tutorio che è la Regione. Ogni atto è pubblico e rendicontato. Si possono fare modifiche in futuro alla convenzione ma un fatto è certo: non ci sono mai state e non ci saranno illegittimità o illegalità, né vere né presunte”.
Il presidente Fontana ha poi ricordato che tra attrezzature e arredi sono state destinate somme per un milione di euro. “Le nuove risorse, grazie ad erogazioni di assistenza di altissima complessità – ha detto Cuzzocrea– superano per il Policlinico di gran lunga i costi”
I RAPPORTI CON LA REGIONE
Sia l’Università, che la Regione, attraverso l’assessorato regionale alla sanità, sono sempre stati al corrente di ogni singolo atto, che è stato autorizzato. I presenti alla conferenza stampa sono rimasti stupiti (ed è uno stupore che accomuna tutti) dal fatto che il primo firmatario dell’interrogazione, il senatore Sileri, che è un medico, ha sottoscritto una richiesta ispettiva basandosi su una ricostruzione dei fatti secondo la quale il Centro Nemo Sud avrebbe avuto posti letto ad insaputa della Regione, sottratto risorse e spazi all’insaputa di tutti. Oltre 3 mila ricoveri, 28 mila giornate di degenza ed almeno un’inaugurazione avvenuta alla presenza dell’assessore regionale Razza, secondo l’interrogazione sarebbero avvenuti in spregio alla legalità ed all’insaputa delle istituzioni…..
La Regione non solo ha autorizzato gli atti ma ha supportato quelle attività relative ad alcuni farmaci per i quali Messina è centro pilota. Dal 2015 è tra i 3 centri per la Sla in Sicilia e dal 2017 tra i 5 centri nazionali per un farmaco specializzato per la Sma (ed unico in Sicilia). In entrambi i casi, ovviamente, con decreti regionali.
“Siamo partner come Fondazione, a Messina come nelle altre Regioni- ha continuato Fontana– insieme ad altre associazioni di pazienti ed alle istituzioni. Nel Cda c’è l’Università, il Policlinico ed abbiamo due organi di controllo e due governance. Periodicamente mi chiamano da ogni Regione per aprire altri Centri Nemo”.
LA SOTTRAZIONE DEL CENTRO
Il Nemo Sud ha iniziato le attività nel marzo 2013, nulla è stato sottratto a nessuno perché la rimodulazione dei posti letto risaliva al 2009 e non c’era alcun centro multidisciplinare quale appunto è il Nemo.
I COGNOMI
“Chiedo scusa al professore Vita se l’ho inseguito per anni per convincerlo a replicare a Messina quanto avveniva nel resto d’Italia- ha dichiarato Alberto Fontana– Le associazioni dei pazienti si sono rivolte al pubblico, in tutta Italia, per cercare un luogo che fosse anche di cura, una casa. L’ho inseguito per 2 anni perché avessimo una casa anche a Messina. Lui non era professore per dono, ma grazie alle pubblicazioni. Nella scienza e nella medicina le bugie hanno le gambe corte. Non puoi mentire. Per il professore Vita e per il figlio Gianluca parlano le pubblicazioni e riconoscimenti a livello internazionale. Lo stesso vale per la figlia del professore Messina. Le associazioni dei pazienti hanno individuato i migliori a livello internazionale e invece c’è chi parla di cognomi e di nepotismo. Noi parliamo di vite umane e di meriti riconosciuti. Il professor Messina, il professor Vita, sono patrimonio nazionale. Ma qui si parla di cognomi invece che di vite umane…..Mentre altri discutono in questo momento, al piano di sopra, si stanno curando con farmaci innovativi due bambini. Abbiamo fondato una cosa che guarda al Paese, qui vengono pazienti da tutto il sud. Ma noi non faremo passi indietro
LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE
I 18 senatori sostengono che il mancato accreditamento della scuola di specializzazione in medicina fisica e riabilitativa nel 2017 sia da addebitare all’esistenza del Nemo Sud (che avrebbe sottratto spazi).
Dalla documentazione e dai fatti storici si evince che:
La scuola di specializzazione è rimasta attiva dal ’96 al 2016. In quell’anno il ministro alla salute Lorenzin ha modificato i criteri per gli accreditamenti, inserendo, oltre ai parametri per la struttura e la rete formativa (in sostanza i posti letto) anche la qualità della ricerca e della docenza. Due quindi i criteri: assistenziale e universitario.
Chi ha presentato l’istanza, nel 2016, ha ottenuto il semaforo verde per la parte assistenziale, grazie ai posti letto del Nemo Sud. Come spiegato invece dal Rettore Cuzzocrea, dati alla mano, lo stop è arrivato sulla ricerca. Nel 2016 infatti la soglia era pari a zero “Ed era pari a zero non a causa dell’esistenza del Nemo sud, ma perché c’era chi ha fatto pubblicazioni fino al ’94 o al ’98. Oppure dopo non averne fatte per 10 anni, ne ha fatta una sola nel 2004. A chi abbiamo tolto e cosa visto che le ultime pubblicazioni risalgono a 20 anni fa? Se non si fanno pubblicazioni non si può attribuire la colpa ad un Centro, peraltro aperto nel 2013….Semmai viene da chiedersi perché sia stata presentata la richiesta sapendo che sarebbe stata bocciata dal Ministro, e non certamente da noi. Quest’anno stiamo applicando rigorosi controlli sulle richieste proprio per evitare di incorrere in magre figure”.
IL FUTURO
Le relazioni dettagliate saranno presentate in Senato ed all’Ars. “Per quanto mi riguarda io sarò orgoglioso di rinnovare la convenzione quando scadrà nel 2022.” ha spiegato Cuzzocrea che aggiunge: “ho parlato con il senatore Sileri con il quale saremo lieti di confrontarci e si è già scusato per le imprecisioni emerse. Sono certo che farà i nomi di chi ha fornito informazioni errate. Se sono docenti di questa università ad aver armato la loro mano saranno resi noti”.