Una settimana fa l'organo contabile esprimeva parere non favorevole sulla delibera che contiene l'affidamento dei servizi di igiene ambientale all'Amam. A quanto pare stavolta non ci sarà nessuna revisione in extremis, il segretario Le Donne risponde punto per punto ai Revisori.
I Revisori dei Conti una settimana fa avevano detto no al passaggio dei rifiuti all’Amam. Con un parere non favorevole si erano espressi sulla delibera con cui l’amministrazione Accorinti ha messo in piedi l’operazione di trasferimento della gestione dei servizi di igiene ambientale all’Amam. In una serie di punti avevano spiegato i punti deboli riscontrati nel provvedimento che dovrebbe andare in aula entro il 30 giugno subito dopo il Piano Aro. E mentre il tempo stringe quel parere pesa come un macigno ma a quanto pare l’amministrazione non ha intenzione di fare un passo indietro. Questa volta pare non ci sarà nessuna corsa alla revisione in extremis della delibera per incassare un parere favorevole dei Revisori e poter così mandare in aula un atto “perfetto”. Almeno così sembra leggendo la nota siglata dal segretario/direttore generale Antonio Le Donne. Sua, infatti, la risposta indirizzata al collegio presieduto ancora dal dimissionario Dario Zaccone e composto da Federico Basile e Giuseppe Zingales.
In prima battura Le Donne risponde ai solleciti richiamati dai Revisori per avere chiarimenti sulle procedure di mobilità interaziendale che interessavano anche l’Amam, in modo da verificare il rispetto del contenimento della spesa delle partecipate. Il collegio “rimproverava” il silenzio dell’amministrazione a questa richiesta e Le Donne ha così comunicato di aver richiesto tutta la documentazione all’Amam.
Un punto chiave del parere non favorevole era invece la mancata asseverazione del Piano economico finanziario. Le Donne richiama la legge 190 del 2014 che stabilisce che l’asseverazione è prevista per assicurare la realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari da parte del soggetto affidatario, in questo caso l’Amam. E spiega che «tali interventi infrastrutturali non formano oggetto dell'affidamento in questione e pertanto non sono previsti nel piano, derivandone da ciò l'insussistenza dei presupposti applicativi ai cui verificarsi si riconnette l'insorgere dell'adempimento normativamente richiesto». Quindi siccome non si prevedono investimenti infrastrutturali per il segretario generale non serve l’asseverazione da parte di un istituto di credito o di una società esterna. Così come viene contestata la mancata approvazione del piano finanziario da parte della giunta perché, spiega ancora Le Donne, «il piano è stato approvato dal socio unico Comune con verbale di assemblea ordinaria del 19 marzo 2016 con conseguente presa d’atto della giunta comunale che costituisce “presupposto documentale coessenziale ai fini del dimensionamento economico, gestionale e regolamentare del contratto di servizi”». Un altro documento mancante per i revisori era una relazione del dirigente del Dipartimento Ambiente che però, spiega Le Donne, fa già parte del Piano Aro che invece ha ottenuto il parere favorevole dei revisori.
L’ultima osservazione dei revisori riguardava la mancata presentazione dei bilanci di Amam e Messinambiente. Anche su questo punto il segretario dice la sua, spiegando che «i bilanci non erano disponibili alla data in cui è stata esitata la delibera, essendo risalente nel tempo e dunque in una fase anteriore a quella di deposito dei bilanci». Ad ogni buon fine, aggiunge però Le Donne, la segreteria generale ha sollecitato le partecipate a presentare gli atti richiesti, così come già aveva fatto lo scorso 13 maggio.
Per il segretario generale “vi sono le condizioni per esprimere il parere”, un parere che però i revisori hanno già rilasciato. A questo punto bisognerà capire se e chi farà un passo indietro. Ovviamente tenendo conto che il 30 giugno è alle porte.
Francesca Stornante
Sul piano essenziale si ritiene che la crisi economica di Messinambiente si possa risolvere scaricando sull’Amam i problemi? Perché non si discute di un piano di ristrutturazione aziendale sostenibile? Perché i proventi della TARI non si versano direttamente e tutti alla Messinanbiente invece di dare i fondi (tutti?) tempo per tempo con il contagocce? Infine ancora si aspetta il rispetto degli accordi con l’AMAM ed il conseguente versamento dei 10/milioni di euro l’anno al Comune. Attenzione quindi a non fare fallire anche L’AMAM che ha già tanti problemi suoi da risolvere.
Sul piano essenziale si ritiene che la crisi economica di Messinambiente si possa risolvere scaricando sull’Amam i problemi? Perché non si discute di un piano di ristrutturazione aziendale sostenibile? Perché i proventi della TARI non si versano direttamente e tutti alla Messinanbiente invece di dare i fondi (tutti?) tempo per tempo con il contagocce? Infine ancora si aspetta il rispetto degli accordi con l’AMAM ed il conseguente versamento dei 10/milioni di euro l’anno al Comune. Attenzione quindi a non fare fallire anche L’AMAM che ha già tanti problemi suoi da risolvere.
Amam di quà e Amam di là. Ma intanto Messina è sommersa di spazzatura ed erbacce con gravi rischi per la salute pubblica (topi, blatte etc etc.). L’ho già scritto nell’articolo che riguardava l’arrivo dei mezzi per la differenziata: se lasciamo la gestione dei rifiuti ai personaggi attuali (come quellidiprima e, ahimè, quellididopo), non si concluderà nulla, già immagino Accorinto, Ilacqua, giunta e consiglio comunale tutto, con il mal di testa. Per favore, per Messina il peggior sindaco di Bolzano degli ultimi 25 anni.
Amam di quà e Amam di là. Ma intanto Messina è sommersa di spazzatura ed erbacce con gravi rischi per la salute pubblica (topi, blatte etc etc.). L’ho già scritto nell’articolo che riguardava l’arrivo dei mezzi per la differenziata: se lasciamo la gestione dei rifiuti ai personaggi attuali (come quellidiprima e, ahimè, quellididopo), non si concluderà nulla, già immagino Accorinto, Ilacqua, giunta e consiglio comunale tutto, con il mal di testa. Per favore, per Messina il peggior sindaco di Bolzano degli ultimi 25 anni.