Gli “sgomberati” di Fondo Basile lasciano palazzo Zanca con una "promessa": «Lunedì saremo qui»

Gli “sgomberati” di Fondo Basile lasciano palazzo Zanca con una “promessa”: «Lunedì saremo qui»

ELENA DE PASQUALE

Gli “sgomberati” di Fondo Basile lasciano palazzo Zanca con una “promessa”: «Lunedì saremo qui»

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venerdì 30 Marzo 2012 - 13:38

Dopo una serie di confronti "interni", i cittadini hanno deciso di non trascorrere la notte al Comune ma lunedì intendono incontrare a tutti i costi il sindaco Buzzanca

Alla fine hanno desistito. Questa notte non trascorreranno la notte del Comune ma lunedì, improrogabilmente, intendono avere un confronto con il sindaco Buzzanca. Ad aver “occupato” i corridoi di palazzo Zanca, nel primo pomeriggio, appena qualche ora dopo lo sgombero dalle palazzine di Fondo Basile, è stata una delegazione di sei delle dodici famiglie che hanno lasciato gli alloggi Iacp abusivamente occupati. La decisione di non dormire sui divani del Comune, che pure sarebbero stati ben più comodi dei sedili delle auto in cui stanotte riposeranno, è giunta al termine di una serie di confronti “interni” e grazie l’opera di convincimento del Capitano La Rosa, presente al momento dell’arrivo di donne e bambini. L’obiettivo è quello di poter avere un confronto diretto con il sindaco Buzzanca, senza altre “mediazioni”. A palazzo Zanca si pregusta un inizio settimana decisamente movimentato. (EDP)

8 commenti

  1. u sinnucu è a Palermo……aviti vogghia d’aspittare.

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  2. scommettiamo che “per caso” si troverà a apassare di li capuro?? e risovverà lui la uqestione?

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  3. ma perchè queste signori non ci diciuno chi li ha consigliato loro di entrare aggratis nelle case

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  4. Cosa mai possano “pretendere” degli occupanti “abusivi” di alloggi destinati a legittimi assegnatari!!!!
    Sono curioso di conoscere la “risposta” del…Sindaco o dell’assessore al risanamento

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  5. E’ VERO , AVVOCATO, COSA MAI POSSONO PRETENDERE DEGLI ABUSIVI?

    FORSE PRETENDONO GIUSTIZIA, E NOI LA CHIEDIAMO CON LORO.
    LORO , MINUTE DONNE, HANNO FINITO PER CEDERE, MA CI SONO ANCORA 250 OCCUPATE ABUSIVAMENTE.
    FORSE QUESTO CHIEDERANNO, CHE SIANO TRATTATI TUTTI ALLO STESSO MODO GLI ABUSIVI.

    E CREDO CHE SIA IO CHE LEI, SIMO CONCORDI IN QUESTO.
    SPERO !
    ORA VOGLIAMO VEDERE IL PRODE GENERALE FINIRE IL COMPITO E RITORNARE ALLA CITTA TUTTE LE CASE OCCUPATE ABUSIVAMENTE.

    LA GIUSTIZIA LO PRETENDE, E NOI CON LEI.

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  6. Provate il silenzio su questo argomento non è possibile alcuna ironia .
    Anni di disinteresse collettivo autorizzano la gestione del patrimonio collettivo nella maniera che abbiamo sotto gli occhi tutti noi .
    Silenzio e consapevolezza che nulla cambia se nessuno mette in gioco se stesso e quanto possiede.
    Il sindaco non può rappresentare le colpe di tutti noi .
    Ad ognuno il suo .

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  7. no, caro prudente, il silenzio adesso sarebbe la vera sconfitta per la giustizia.
    NO!
    IL NON SINDACO IN QUESTO CASO, COME PER GLI ALTRI ABUSI IN CITTA’ , HA TUTTE LE COLPE POSSIBILI.
    NON DIMENTICHI CHE E’ DA UN ANNO CHE SI PARLA DELLE 250 CASA ABUSIVAMENTE OCCUPATE, E NON NE PARLIAMO AL BAR, MA LO DICONO GLI UFFICI RISANAMENTO, E LUI, CHE DEVE ASSICURARE SICUREZZA E LEGALITA’ IN CITTA’, E’ STATO FERMO COLPEVOLMENTE.
    LE RICORDOO CHE E’ LUI IL COMANDANTE PRIMO DEI VIGILI.
    CHE IERI , PER MERITO DEL PREFETTO, HANNO DIMOSTRATO CHE ANCHE NEL PASSATO SE VOLEVANO LIBERAVANO CASE OCCUPATE ABUSIVAMENTE.
    CONTINUARE A DIFENDERE L’INDIFENDIBILE E’ STARE DALLA PARTE DEI PIU’ FURBI, QUELLI PER CUI L’ABUSIVISMO E’ STILE DI VITA.
    IERI E’ STATO GIUSTO INTERVENIRE, MA LO E’ NEL MOMENTO IN CUI SI LIBERANO TUTTE LE CASE OCCUPATE ABUSIVAMENTE.
    ALTRIMENTI E’ STATA SOLO UN IPOCRITA MESSINSCENA PER COPRIRE LE PROPRIE COLPE

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  8. L'Osservatore 2 Aprile 2012 17:34

    Forse non tutti sanno che:
    esiste un articolo del codice penale (328) al riguardo, desidererei sapere PERCHE’ non viene applicato:
    1. Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.

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