Dal 2011 non arrriva neanche un centesimo nelle casse messinesi per il trasporto pubblico. La Regione ha però mostrato segnali di apertura. Il Prefetto convoca un tavolo, l'Orsa pronta a costituirsi parte civile nel processo sul kilometraggio.
Trasferta palermitana per i dirigenti Atm che dopo mesi di “silenzio” sono tornati negli uffici del Dipartimento Trasporti per portare nuovamente sui tavoli regionali il tema caldissimo del trasporto pubblico messinese . Il Direttore generale facente funzioni Ferdinando Garufi, Salvatore Cuscinà del Dipartimento mobilità e l’attuale responsabile dell’Esercizio Gommato, Salvatore Orlando hanno incontrato il Dirigente generale del Dipartimento regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti. Giovanni Arnone, per discutere soprattutto uno dei passaggi chiave per le sorti dell’azienda di via La Farina: il blocco dei finanziamenti regionali dal 2011. La mancanza di quei soldi, che ammontano a circa 8 milioni di euro, è stata indiscutibilmente una delle cause del lento declino dell’azienda trasporti messinese, ciò che i dirigenti sono andati a sottolineare è stata proprio la necessità immediata di poter accedere a quelle somme per poter avere risorse da mettere in campo per la rinascita dell’Atm e del trasporto pubblico. Ne aveva anche parlato il Presidente Crocetta durante la visita a Messina delle scorse settimane. Il governatore però aveva legato l’ipotesi della ripresa dei finanziamenti ad una transazione e rateizzazione del debito che l’Atm potrebbe avere con la Regione. I fatti risalgono al periodo 2003/2007, in corso c’è un’inchiesta giudiziaria per accertare la verità, in ballo ci sarebbe un debito di circa 17 milioni di euro relativo alle somme che, secondo la Regione, l’Atm avrebbe percepito indebitamente per i famosi numeri “gonfiati” del kilometraggio. L’ipotesi di Crocetta era però stata immediatamente contestata in primis dal sindacato Orsa che aveva sollevato forti perplessità sulla reale fattibilità di una soluzione di questo tipo, considerato che allo stato attuale il processo non è neanche giunto al primo grado di giudizio. La domanda era stata: “Come può il Presidente Crocetta proporre una rateizzazione senza che sia ancora stato quantificato e accertato il debito e le eventuali responsabilità?”. Anche perché, fino ad oggi, la Regione aveva motivato il blocco dei finanziamenti con la mancanza di progetti fattivi per le sorti dell’Atm. Così però non è, a quanto pare, ma certamente il Comune di Messina non potrebbe mai accettare di riconoscere un debito che la stessa Regione non ha mai messo nero su bianco, creando anche difficoltà nella stesura dei bilancio consuntivo 2012. Inoltre, l’unico a quantificare questa pendenza è stato un perito nominato dal Pubblico Ministero, senza la controparte Atm, ulteriore motivo per cui nessuno avrebbe mai potuto accettare un debito tanto ingombrante.
Durante l’incontro però un risultato positivo è stato incassato. La Regione è pronta sia a discutere un’eventuale riduzione del debito, ma soprattutto il riavvio dei finanziamenti. Unica rassicurazione richiesta: la garanzia da parte del Comune di coprire economicamente l’eventuale debito che verrà riconosciuto. Nessuna rateizzazione sarà effettuata in questa fase, semplicemente si punterà a riallacciare i fili di un dialogo che si era interrotto.
Seguiranno altri incontri, la Regione stessa ha chiesto di continuare il confronto per giungere ad una soluzione. In città anche il Prefetto Stefano Trotta non era rimasto con le mani in mano. Era stato sempre il sindacato Orsa a chiedere la convocazione di tutte le parti coinvolte nella vicenda per fare il punto della situazione, il Prefetto aveva fissato la riunione per oggi alle 17.30 ma impegni istituzionali hanno costretto ad un rinvio. Nei prossimi giorni si terrà però questo vertice prefettizio e non si esclude che in quell’occasione i dirigenti regionali possano sedere al tavolo messinese. Il segnale positivo è dunque questo ritrovato confronto con la Regione. Ciò che invece resta da capire è se in quel processo sul kilometraggio l’Atm si sia costituita parte civile considerato che, se danni sono stati fatti, a rimetterci è stata prima di tutto l’azienda e a cascata i lavoratori, con ritardi cronici nel pagamento degli stipendi, e i cittadini che pian piano si sono abituati ad una città con una media di 12 bus al giorno. Oggi per fortuna i bus in servizio sono circa 45, ma tutti sanno che non basta. Intanto, se l’Atm non avrà assunto una posizione ufficiale, è pronto a farlo il segretario generale dell’Orsa Sicilia Mariano Massaro. Nella convinzione che oltre ad accertare le responsabilità si faccia una vera e propria operazione verità in modo che ognuno sappia chi ha contribuito ad affossare il trasporto pubblico messinese.
Francesca Stornante
Si ma i stipendi dove sono?
E il paladino dei lavoratori che fa ?
Ma come il Sindaco di tutti, colui che avrebbe risolto il problema delle cooperative (che lo hanno votato in massa) e che ricominciano a protestare in piazza, cosa fa ?
NULLA, continua la Sua professione di cantastorie per le allodole Messinesi.