In una lettera non risparmiano duri attacchi contro chi non li sta ascoltando
I 17 lavoratori della Feluca, che gestivano i servizi informatici del Comune, continuano la loro battaglia per salvare il loro posto di lavoro. Hanno scritto una lettera in cui ripercorrono alcuni momenti salienti della loro lunga battaglia, ma soprattutto non risparmiano duri attacchi contro chi non li sta ascoltando. L’XI Commissione Consiliare, scrivono i dipendenti, chiamata dal Civico Consesso lo scorso 5 dicembre a prendere in esame le osservazioni prodotte dai lavoratori di Feluca e dalla FIM CISL in merito alla semplicistica proposta di delibera commissariale che revoca la costituzione della New Co in cui sarebbero transitati i 17, ha ritenuto “inopportuno procedere all’audizione del sindacato” disattendendo la volontà dell’Aula di approfondire i gravi elementi presentati dai lavoratori in merito.
Lavoratori e sindacato avevano chiesto di approfondire l’insussistenza delle ragioni di economicità e risparmio che la proposta di delibera richiama a sostegno della non costituzione della New Co. per gestire in proprio con gli uffici del CED il servizio di Rete Civica che era affidato a FELUCA. Nessun risparmio, puntualizzano i dipendenti, un servizio pubblico di informazione e comunicazione istituzionale affidato senza gara, a costi complessivi ben maggiori e senza un gruppo di lavoro che sia esperto. “
Ci sembra paradossale il tecnicismo formale che cela l’immobilismo sostanziale su una decisione che avrebbe dovuto vedere le Parti Sindacali protagoniste di una scelta che ricade sul futuro occupazionale di 17 lavoratori, attualmente in cassa integrazione e, in seguito all’esito della valutazione deliberativa, destinati al licenziamento” scrivono ancora. Hanno provato a ristabilire un dialogo corretto, ma così non è stato. E dunque sono pronti ad agire a tutela del loro posto e per il rispetto della legittimità. (Francesca Stornante)
La Legge 201/2011 prevede che i Comuni, dal primo gennaio 2013 devono gestire in proprio l’attività di riscossione dei tributi. I Comuni hanno tre strade da potere seguire : a) gestione diretta; 2) affidamento ad un soggetto esterno; 3) costituzione di una Società in house. La soluzione migliore, più opportuna, più economica e vantaggiosa per i Comuni è quella della internalizzazione del Servizio.
Notizie di Stampa riportano che il documento, predisposto dal Commissario Straordinario del Comune dott. Luigi Croce, evidenzia: “Proposte quali la vendita di immobili con provvigioni per gli agenti immobiliari, l’utilizzazione di società di recupero crediti per la tarsu 2012, o per i proventi delle violazioni del codice della strada, la sostituzione del Comune nel recupero dei crediti all’Amam, la vendita degli immobili dell’edilizia residenziale pubblica, ecc…” Perché non utilizzare ed impegnare i lavoratori della Feluca, professionalmente capaci e tecnicamente competenti nel settore informatico, integrati da altri lavoratori precari del Comune, appositamente addestrati, in un PIANO-PROGETTO di recupero dell’evasione ed elusione fiscale e nella gestione diretta dell’accertamento e riscossione dei tributi e dei canoni dei servizi? In particolare potrebbe venire loro affidato: a) L’accertamento dell’evasione totale e/o parziale dei tributi ICI (IMU), COSAP, TARSU, PUBBLICITA’, b) l’accertamento di irregolarità connesse nel pagamento dei detti tributi; c) la verifica ed il controllo dei cespiti soggetti a tassazione per i predetti tributi; d) l’aggiornamento e la bonifica della banca data IMU – COSAP (Passi carrabili, dissuasori, ecc…) -TARSU – PUBBLICITA’- AMAM esistenti pressso l’Uffico Trbuti ed AMAM, e) riscossione coattiva dei tributi e dei canoni.
Messina ha impellente bisogno di una struttura che, previ controlli incrociati con il catasto, con l’Enel, con l’AMAM, con l’Anagrafe sia impegnata in una attività di recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale e di gestione regolare di tutto il sistema delle ENTRATE comunali.
egregio sis.salvatore vernaci sotto le feste del santo natale il mio desderio sincero sarebbe di avere tutti una possibilita’ di un diritto quello al lavoro che in questa italia e’ diventata utopia e cio’ e’ vergognoso..la premessa era doverosa in quanto si collega al suo auspicio di trovare soluzione a questi lavoratori.GLI stessi che pero’ durante un determinato periodo storico da CONTRATTISTI DECISERO DI NON “STARE PIU’ A 600 EURO” al MESE ( ERANO UNA MISERIA) e “impipandosene” dei loro fessi colleghi abbandonarono lo sfortunato status di contrattisti per andare a percepire un ottimo STIPENDIO piu’ un cospicuo dividendo annuale. Questi i fatti, ed ora?e triste tutto cio..ma e’ stato altrettanto, abbandonare da furbi, i 600 miseri euro dei loro ex colleghi. buon natale a tutti.