Nicola Muschitiello e Maria Perrotta: un omaggio a Robert Schumann.

Nicola Muschitiello e Maria Perrotta: un omaggio a Robert Schumann.

Giovanni Francio

Nicola Muschitiello e Maria Perrotta: un omaggio a Robert Schumann.

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lunedì 25 Novembre 2019 - 09:37

Molti di noi, come anche ricordato dal presidente dell’Associazione musicale V. Bellini Giuseppe Ramires, durante la presentazione del concerto, avranno visto il celebre film del 1947, “Canto d’amore (Song of Love)”, diretto da Clarence Brown – basato a sua volta su un testo teatrale “Song of Love, the Life of Robert and Clara Schumann” di Bernard Schubert e Mário Silva – con un’indimenticabile Katharine Hepburn nei panni di Clara Wieck, moglie di Schumann. Il film racconta la romantica vicenda amorosa fra Clara e Robert Schumann prima, e Clara e Brahms, allievo prediletto di Robert, dopo la morte di quest’ultimo.

A questa vicenda si è ispirato lo spettacolo andato in scena sabato 23 novembre al Palacultura, per la stagione musicale dell’Accademia Filarmonica, dal titolo “S’io ti fiammeggio nel caldo d’amore” – Clara e Robert Schumann: la musica e le parole, con protagonisti Nicola Muschitiello, voce recitante, interprete di due letture di immaginarie lettere (da lui composte) di Robert Schumann alla adorata moglie, e Maria Perrotta, esecutrice al pianoforte di uno dei massimi capolavori del musicista tedesco, “Kreisleriana” op. 16, e di un brano di Clara Wieck, “Variazioni op. 20 su un tema di Robert Schumann”, un’occasione per celebrarne il duecentesimo anniversario dalla nascita.

Già l’amore fra Robert e Clara Schumann ci era stato raccontato da Stefano Valanzuolo, in uno spettacolo-concerto, intitolato “L’amore ai tempi della musica”, ove il racconto si alternava con l’esecuzione di splendidi brani romantici di Robert Schumann, di Clara e di Brahms, eseguiti da un quartetto con pianoforte, e ancora prima dal Trio Metamorphosi con le letture di brani tratti da testi di Quirino Principe, confermando come il racconto di questa storia d’amore in musica riscuota sempre notevole successo per la sua particolare suggestione.

Questa volta lo spettacolo ha alternato la lettura di due lettere immaginarie di Schumann, scritte e recitate da Nicola Muschitiello, a ognuna delle quali ha fatto seguito l’esecuzione al pianoforte di Maria Perrotta di due brani, rispettivamente di Robert e di Clara.

La prima lettera si immagina scritta da Robert in occasione della seconda pubblicazione di “Kreisleriana”, ed è un’occasione per inneggiare alla sua musa, Clara, della quale tutto il capolavoro è imperniato, e che è composto da otto fantasie, otto come la data di nascita di Robert, un dono a Clara che simboleggia il dono di tutta la sua vita all’amata.

Ha fatto seguito l’esecuzione dello splendido brano da parte della Perrotta. Schumann compose “Kreisleriana”, senz’altro uno dei suoi più importanti brani pianistici, ispirandosi all’omonimo racconto di E.T.A. Hoffmann, che ha per protagonista il maestro di cappella Kreisler – più volte citato nella lettera – musicista geniale ma troppo sensibile, impazzito per amore, che ha bisogno dell’alcol o altre sostanze eccitanti per comporre. Il musicista romantico per eccellenza si identifica idealmente nel personaggio letterario in questa sorta di suite, nella quale ritroviamo gli aspetti ora appassionati impetuosi, talora tragici, ora dolci, sognanti e malinconici, che improntano tutta l’opera di Schumann. Corretta e lineare l’interpretazione di Maria Perrotta, forse un po’ priva di personalità nel rendere la complessità dell’opera, fatta di continui contrasti fra i momenti lirici e riflessivi e drammatici e impetuosi.

La seconda lettera si immagina venga scritta in occasione del quarantatreesimo compleanno di Robert, che non riconosce un suo brano eseguito per l’occasione dai sui amici, segno della progressiva malattia mentale che lo portò alla morte solo tre anni dopo, e che riceve un graditissimo dono dalla sua amata, delle Variazioni su un suo tema, ennesima occasione per sublimare le straordinarie doti della sua compagna, una lettera molto commovente, una sorta di ultimo saluto di Robert alla sua “Chiarina”.

Il brano subito dopo eseguito, appunto le “Variazioni op. 20 su un tema di Robert Schumann”, trae spunto da una melodia lenta composta da Schumann parecchi anni prima, e poi inserita nei “Bunte Blatter” op. 99, sulla quale Clara compose otto gradevoli variazioni, fra le quali spicca l’ultima, con degli splendidi arpeggi che chiudono in pianissimo il brano. Ottima e precisa l’esecuzione della Perrotta, in un brano sicuramente meno complesso del precedente. Intensa e fortemente sentita la recitazione delle letture di Nicola Muschitiello, anche se spesso la recitazione “sussurrata” non ha permesso di ascoltare per chi non fosse seduto nelle prime file.

Nel complesso uno spettacolo gradevole e interessante, ma, se il fine era quello di celebrare Clara Wieck, in realtà le letture scritte da Robert – anche se incentrate sulle lodi alla sua posa -, i brani musicali, uno di Robert, l’altro di Clara ma su un tema di Robert, non hanno fatto altro che celebrare proprio Robert Schumann. .

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