Aule al Seguenza e la mensa di Cristo Re rischia di chiudere. L'appello

Aule al Seguenza e la mensa di Cristo Re rischia di chiudere. L’appello

Francesca Stornante

Aule al Seguenza e la mensa di Cristo Re rischia di chiudere. L’appello

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lunedì 09 Aprile 2018 - 11:50

L'appello è del Direttore dell'Istituto Cristo Re, padre Claudio Marino che non sa più come fronteggiare le spese della mensa che ogni giorno dà da mangiare a circa 150 persone. La Città Metropolitana non ha pagato un centesimo per l'affitto delle 18 aule del Seguenza in questo anno scolastico.

La mensa di Cristo Re rischia di chiudere. L’appello arriva dal direttore dell’Istituto, Padre Claudio Marino, che non sa più come sostenere le spese per garantire il funzionamento della mensa che ogni giorno garantisce il pranzo a 150 persone in condizione di bisogno. La mensa di Cristo Re, insieme a quella di S. Antonio, è baluardo e rifugio per tanti messinesi, ma non solo, che quotidianamente trovano un pasto caldo tanta speranza. Ma la situazione della mensa di Cristo Re in questo momento è critica e se si continuerà ad andare avanti senza soluzioni, a giugno, si rischia la chiusura.

A mettere in difficoltà i conti dell’Istituto è stata la decisione dell’ex Provincia di sistemare ben 18 classi del Liceo Seguenza all’interno dei locali di Cristo Re, in via Principe Umberto. Una sistemazione che si è resa necessaria per far fronte alla carenza di aule del lice scientifico e che però soprattutto in quest’ultimo anno sta affossando i conti di Cristo Re perché la Città Metropolitana non ha mai versato un centesimo per l’affitto delle aule in quest’anno scolastico.

Come spiega padre Claudio, tutto è iniziato lo scorso giugno quando, scaduta la seconda transazione, il Liceo Seguenza anziché lasciare le aule ha continuato ad occupare le 18 aule dell'Istituto Cristo Re che a quel tempo aveva già ricevuto proposte migliori di affitto per una RSA. Il problema è scoppiato a settembre quando l'allora sindaco della Città Metropolitana Renato Accorinti fece una riunione con la dirigente del Seguenza e la direzione dell'Istituto Cristo Re per trovare soluzioni alternative e fondi. Non avendo nessuna soluzione possibile, i Padri Rogazionisti di Cristo Re avevano avuto la bontà di attendere entro il 31 dicembre 2017 una eventuale soluzione. Che in realtà non è mai arrivata.

Nel frattempo si sono succeduti il commissario Francesco Calanna e poi di nuovo Accorinti. Ma le cose non sono cambiate: «Non ci sono fondi e il Seguenza continua ad occupare in maniera indebita le 18 aule con un grave danno economico dell'Istituto Cristo Re che solitamente stornava queste entrate per i 45.000 pasti distribuiti alla mensa del povero quotidiana che sfama ogni giorno quasi 150 senza fissa dimora, e sosteneva l'ambulatorio per i poveri e i dormitori e case di accoglienza per i poveri» dice padre Claudio.

Ora queste strutture solidali sono al collasso, l’Istituto Cristo Re vanta 144 mila euro per questo anno scolastico, ma ancora non ci sono notizie, nonostante il commissario Calanna aveva assicurato che con l’approvazione del bulancio previsionale la situazione si sarebbe sbloccata. Nel frattempo però solo silenzio. Padre Claudio teme che questo periodo di fermento per la campagna elettorale possa far dimenticare che ci sono problemi che devono essere affrontati con urgenza e chiede solo un po’ di attenzione per evitare che questa volta ad avere la peggio siano i più poveri e bisognosi.

«In questo momento abbiamo un debito che supera i 100 mila euro per la mensa e crediamo che se l’anno scolastico finirà così noi a giugno saremo costretti a chiudere la mensa perché così non ce la facciamo più. Quei soldi sono importanti perché ci garantiscono di continuare a svolgere il nostro prezioso lavoro sul territorio al fianco degli ultimi» dice ancora padre Claudio che chiede che le Istituzioni non si girino dall’altra parte di fronte ad un appello così accorato.

Francesca Stornante

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