Una delle cause potrebbero essere i reflui provenienti dagli stabilimenti termali di Alì Terme
NIZZA. Con l’arrivo dell’estate i cattivi odori tornano a sprigionarsi dal depuratore consortile di contrada Piana, facendo riesplodere le polemiche. Il sindaco Piero Briguglio ha subito preso di petto la questione ma le proteste non mancano. “Da alcune serate la situazione è diventata difficile – ha spiegato Briguglio -. Ho contattato sia la società che gestisce il depuratore sia i sindaci dei comuni di Alì Terme e Fiumedinisi per fare il punto della situazione e risolvere al più presto il problema che oltre ad essere attenzionato va risolto”.
“L’obiettivo comune – ha aggiunto Briguglio – è quello di non creare problemi alle collettività da un punto di vista di salubrità depurativa e di qualità dell’aria, che, come già esposto in questi ultimi giorni, è divenuta insopportabile. Le rimostranze sono legittime, ma posso assicurare che si stanno predisponendo interventi per la risoluzione del problema”.
Intanto il nuove gestore dell’impianto di depurazione (l’incarico è stato assunto lo scorso gennaio) ha inviato al sindaco di Nizza una relazione dettagliata su quanto sta accadendo. “Il giorno della consegna del servizio di conduzione – ha spiegato il gestore – l’impianto versava in condizioni critiche. Dopo un intervento massiccio di manutenzioni straordinarie, ultimate il 21 marzo, il depuratore ha vissuto una efficienza ed un rendimento analitico nei parametri in uscita soddisfacenti e nella norma fino a maggio. Negli ultimi dieci giorni, di contro, i residenti hanno lamentato forti emissioni odorigene sopratutto in coincidenza della termica che la sera scende da monte verso il mare”.
Il gestore ha poi passato in rassegna tutte le attuali criticità, suggerendo gli interventi da effettuare e elencando quelli già messi in atto. Una delle cause dei cattivi odori potrebbero essere i reflui provenienti dagli stabilimenti termali di Alì Terme. Proprio per questo, al termine di un incontro, si è deciso di formulare dei protocolli di utilizzo delle immissioni in fognatura.
Si è convenuto di limitarle alla parte centrale di attività della giornata e non scaricare portate di acqua sulfurea a temperature di circa 39 gradi proprio durante la sera, “quando le fognature sono più vuote e quindi gli effetti effusivi dei valori di idrogeno solforato vengono amplificati dalla mancanza di liquidi nelle tubazioni che diventano aerolinee”.