Cambia Nizza ha abbandonato l’aula al momento della votazione. Il gruppo di minoranza ha sollevato un’altra questione relativa al depuratore, per cui Fiumedinisi deve a Nizza oltre 120 mila euro
E’ stato approvato venerdì, nell’ultimo giorno utile per le variazioni al bilancio, il piano di rientro dei debiti da corrispondere all’Ato 4 per 1 milione e 490 euro. Il comune di Nizza di Sicilia dovrà restituire la cifra alla Regione in un arco di tempo non ancora definito, o dieci o venti anni. Inevitabile l’aumento della tassa sui rifiuti. La Tarsu sarà più alta del 30%. Temporaneamente, spera l’amministrazione, ma non si parlerà di un abbassamento almeno per i prossimi due anni. L’imposta maggiorata servirà a coprire il costo del servizio di raccolta rifiuti che in questi anni è rimasto invece scoperto causando il debito in atto, nonostante gli aumenti degli anni scorsi. Il gruppo di minoranza “Cambia Nizza” ha preferito uscire dall’aula al momento della votazione, riaffermando dunque la contrarietà alla decisione assunta. “Come al solito la minoranza non si assume le proprie responsabilità e decide di non decidere – ha dichiarato l’amministrazione comunale -, lasciando la scelta alla maggioranza”.
Con l’aumento della Tarsu, Nizza si allinea agli altri comuni della riviera jonica. Secondo una media regionale espressa in seduta consiliare sembra, infatti, che l’ente nizzardo mantenesse una tassa sui rifiuti più bassa rispetto agli altri comuni rivieraschi. A causa dei debiti, Nizza di Sicilia non è rientrata nella lista dei cosiddetti “comuni virtuosi” che hanno ricevuto una premialità dalla regione Sicilia. Concretamente, toccheranno a queste province risorse aggiuntive per aver assicurato il pagamento nei tempi stabiliti. Nella zona jonica sono sette i paesi premiati (Fiumedinisi, Limina, Furci Siculo, Alì Terme, Alì, Mandanici e Gallodoro). Ma l’opinione dell’amministrazione nizzarda è che in questi comuni “virtuosi” abbia giocato il ruolo principale l’aumento negli anni della tassa sui rifiuti, di gran lunga superiore a quello applicato nel comune di Nizza.
La notizia diventa spunto per un’altra questione sollevata da “Cambia Nizza”. Il gruppo di minoranza ha chiesto che il comune intraprenda un’azione legale contro l’ente di Fiumedinisi. Il centro collinare si serve del depuratore sito a Nizza di Sicilia, a cui deve oltre 120 mila euro. E intanto a Fiumedinisi sono in arrivo oltre 36 mila euro dalla Regione, essendosi classificata tra le province con i conti in regola. Virtuoso mica tanto, insomma.
Tornando alla questione rifiuti, il futuro è in mano alle Srr di prossima costituzione. Le nuove società dovrebbero portare infatti una ventata di cambiamento nel settore. Se positiva o negativa, lo vedremo. Le amministrazioni comunque saranno più coinvolte nella gestione e si spera che questo sia il fattore-chiave per evitare che i comuni si trovino ancora sull’orlo del baratro come è avvenuto con l’Ato, esperimento palesemente fallito. (Giusy Briguglio)