I siciliani si mobilitano: “questo è solo un punto di partenza”. Il 6 marzo la prima manifestazione
“No ai depositi radioattivi in Sicilia. Si è svolto online il primo incontro pubblico per costruire la mobilitazione contro il deposito nazionale di rifiuti radioattivi in Sicilia.
L’incontro
Cento siciliani in rappresentanza di associazioni, comitati e istituzioni locali si sono collegati alle 16 sulla piattaforma telematica, mentre diverse migliaia hanno potuto seguire la diretta su Facebook.
All’incontro, organizzato dal Collettivo di Ecologia Politica di Palermo, sono intervenuti i comitati popolari “Mai rifiuti radioattivi” delle Madonie, di Trapani e di Butera, zone interessate dalla possibile costruzione del deposito di scorie, il Presidente dell’Unione dei Comuni madoniti, il Sindaco di Bompietro, quello di Alcamo, di Caltanissetta, di Resuttano, di Marianopoli, il Presidente dell’Ente Parco delle Madonie, diversi attivisti di comitati siciliani per la difesa del territorio, singoli cittadini e associazioni come WWF Sicilia Nord occidentale, A Sud Sicilia, Extinction Rebellion Palermo – Sicilia, Plasticfree (Palermo), Si Resti Arrinesci, Palma Nana, Ecomuseo Mare Memoria Viva, Comitato salviamo l’Oreto, Comitato Cittadino Vulcania Ambiente, Aps Amuní Calatafimi, Antudo.
Manifestazione il 6 marzo
“La notizia dell’individuazione di quattro aree in Sicilia idonee alla costruzione del deposito ci pone davanti alla necessità di mobilitarci. L’incontro di ieri è stato un primo momento in cui programmare le prossime mosse. Si è costituito un coordinamento regionale permanente che lavorerà alla costruzione di una manifestazione giorno 6 marzo – data di scadenza delle consultazioni e delle controdeduzioni presentate dalle istituzioni locali e regionali- a Palermo, davanti l’Ars” – dichiara Tiziana Albanese del comitato “Mai depositi radioattivi Madonie.
Un “no” unanime
“Il nostro è un No unanime al deposito nazionale di rifiuti nucleari. Peraltro proprio la zona di Butera e il litorale tra Licata e Gela è già sotto attacco per effetto dei progetti di trivellazione e Gela, in particolare, vive da decenni una situazione di rilevante criticità ambientale per via della presenza del polo petrolchimico. Qui, come a Scicli, Milazzo e nel quadrilatero della morte Augusta-Priolo-Melilli-Siracusa, servirebbero opere di bonifica, non di certo un nuovo ecomostro” – continua Marco Castrogiovanni del Comitato “Mai depositi radioattivi- Butera.
Conclude Massimo Fundarò di “Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani”: “Lavoreremo affiancati da tecnici ed esperti per presentare le ragioni del No al deposito a Trapani e a Calatafimi-Segesta. Contemporaneamente ci impegneremo a rafforzare il coordinamento regionale che si è creato. Siamo un fronte unico contro il deposito, per la difesa del nostro territorio e della salute di chi lo abita”.
A Messina il movimento vespri popolari ha creato il proprio comitato permanente contro i depositi di scorie radioattive.