MESSINA – Sì a infrastrutture, servizi, “acqua dal rubinetto e beni essenziali” per il sud. No a “una grande opera che getta cemento sullo Stretto e spreca risorse”. Rifondazione comunista, così come altre forze politiche, partecipa al corteo no ponte nel centro di Messina. L’appuntamento è sabato 10 agosto. Scrivono in una nota Antonio Currò, segretario cittadino del Prc, e Tania Poguisch, componente del Comitato politico nazionale del Prc: “Come ogni anno il Partito della rifondazione comunista Sicilia scende in piazza a fianco dello storico movimento militante no ponte contro un’opera che la Società Stretto di Messina continua a tenere attiva con progetti che prevedono una costruzione spezzettata di una campata unica. E che getterà cemento su un mare aperto e unico al mondo per la sua bellezza e ricchezza marina”.
E ancora: “Da decenni la Stretto di Messina porta avanti un anacronistico carrozzone “succhia risorse”, che invece sarebbero importanti per la Sicilia e la Calabria, sempre più assetate dalla mancanza d’acqua e da beni e servizi essenziali come investimenti sulla sanità e sul lavoro regolare e ben retribuito. E invece ci troviamo di fronte alle scelte politiche del governo Meloni, col suo ministro Matteo Salvini, che continuano a far proliferare nelle mani di progettisti privati e di amministratori ingenti somme togliendole al bene pubblico. Per il ministro Salvini l’opera verrà conclusa nel 2030 e i lavori dovrebbero avere inizio nel 2024. Il Partito della rifondazione comunista risponde a gran voce al ministro Salvini che contro questo enorme e inutile disastro ambientale continueremo a batterci e a sostenere le popolazioni e i movimenti che da oltre 20 anni scendono in piazza”.
“La carenza idrica in una Sicilia trattata da colonia”
Insistono Poguisch e Currò: “Nnello stesso tempo, chiediamo di rendere conto al Paese degli enormi costi
preventivati ma anche di quelli già versati, a cui secondo voci politiche sempre più insistenti si dovranno aggiungere le penalità richieste dalla Società Stretto di Messina, che era stata messa in liquidazione dal governo Monti in quanto considerata non essenziale, ma recentemente rimessa nei programmi del governo Meloni. La Sicilia sta vivendo un’estate che grida vendetta per la sete che sta soffrendo e per il massacro di un settore come quello agricolo, sempre più noto e apprezzato in tutto il mondo, che avrà bisogno di un lungo lavoro di recupero per tornare ai suoi equilibri naturali”.
E ancora: “Inoltre, a subire la carenza d’acqua sono le persone in carne e ossa che giornalmente non hanno l’acqua nei rubinetti. Per questo bisogna fermare questo disegno distruttivo del ponte e al più presto creare una programmazione in cui il popolo militante siciliano e calabrese possa decidere della gestione dei territori, contro la politica neocoloniale che tratta il Sud come merce da cui trarre profitti senza alcun beneficio. Per questo sabato 10 agosto saremo in piazza a Messina ad urlare No al ponte
sullo stretto, vogliamo l’acqua dal rubinetto”.
Questa telenovela ha varcato lo Stretto è sta rasentando il ridicolo! Coloro che dicono che Messina dà l’acqua a Taormina, perchè non si rivolgono alla Procura della Repubblica? In caso contrario è da ritenersi sciacallaggio politico.
I no ponte si ricordano solo ora dell’acqua,la finascano di fare speculazioni,prima questo,poi quello,sono le parole che sento da cinquant’anni,senza che sia stato fatto nulla,ora la sinistra si ricorda che manca questo,manca quello,perchè prima bisogna fare questo e quello,ma dov’erano questo signori negli ultimi cinquant’anni,così magari fra altrettanti anni chi ci sarà vorrà magari fare il ponte,e ci sarà sempre qualcuno che dirà,ma no abbimao il problema dell’acqua,abbiamo il problema delle ferrovie,abbiamo questo,abbiamo quello,e questa è la famosa ideologia della sinistra,no ponte ,no tav,no inceneritori,no gas,no petrolio,tutti questi non non fanno altro che impoverire il paese.
Vadano a lavorare, ma soprattutto che studino per capire quello che i giornalisti hanno scritto chiaramente non oggi, ma quando, diversi mesi fa, è stato firmato l’accordo. Era scritto chiarissimo, lo ricordo bene.
Quindi ritornino sui banchi della scuola media, in modo da capire cosa leggono.
Fate fare il ponte e avrete anche l’acqua
Meglio leggere le carte ufficiali della società, da cui sl evince chiaramente che il progetto fa acqua da tutte le parti.