Il comitato contesta le posizioni dell'ad di Webuild, dalla "soluzione per l'acqua in Sicilia all'utilità della grande opera. E manca il via libera europeo"
Il coordinamento No ponte Capo Peloro risponde a Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, e alle sue dichiarazioni alla trasmissione ReStart di Rai 3. E lo accusano di “propaganda e fake news”.
Scrive il comitato: “Andiamo per ordine, smentendo passo dopo passo, con un decalogo di controinformazione no ponte, le dichiarazioni di Salini.
1) Non è vero che ormai basta la decisione del Cipess per approvare il progetto definitivo del ponte e iniziare i lavori, perché prima è necessario che l’Italia chieda una “deroga” alla Commissione europea, visto che il progetto ha avuto una Valutazione d’Incidenza negativa da parte della commissione Via/Vas, in quanto vìola la direttiva europea Habitat e non è scontato che la commissione europea la concederà.
2) A essere politica e non tecnica (meglio, anti-tecnica) è la scelta di realizzare il ponte, non la posizione di chi vi si oppone, perché non si è data risposta ai tanti dubbi tecnici sollevati da esperti di fama nazionale e internazionale che hanno ripetutamente inviato le loro osservazioni critiche.
3) Per essere collegati al resto del Paese i siciliani non hanno bisogno dell’ennesima cattedrale nel deserto ma di una rete di infrastrutture viarie, ferroviarie, idriche e di servizi sociali che riduca le diseguaglianze nord-sud. Non è vero, inoltre, quanto dichiarato da un intervistato e cioè che servono 3 o 4 ore per attraversare lo Stretto in traghetto, visto che la traversata dura solo 20 minuti (le file sono solo una volta l’anno, concentrate nei giorni di ferragosto).
4) L’alta velocità non raggiunge Reggio Calabria, non si sa neanche come e quando verrà realizzata da Salerno a Reggio Calabria, né è stata realizzata in Sicilia. E anche il raddoppio a Messina è fermo a causa del sequestro dell’area di cantiere, poiché gli scavi della galleria, appaltati da Rfi a Webuild, hanno prodotto terra con arsenico che ha inquinato le falde acquifere e lasciato senza acqua potabile due Comuni.
5) Per fare fronte alla crisi idrica non abbiamo bisogno dei costosissimi, inquinanti ed energivori impianti quali i dissalatori che Webuild promette di realizzare, ma semplicemente investimenti per ridurre le perdite della rete e un uso sostenibile e virtuoso delle risorse idriche, la cui proprietà e gestione deve rimanere in mano pubblica.
6) Le opere ferroviarie e stradali previste per il ponte sullo Stretto non servono né alla Sicilia né alla Calabria ma sono funzionali ad un’opera che si sa che non si costruirà mai. Quella che viene chiamata la futura metropolitana dello Stretto prevede ad esempio lato Sicilia solo tre fermate su 18 chilometri di lunghezza, mentre la linea A della metropolitana di Roma è lunga 18 chilometri e ha ben 27 fermate.
7) Il sistema ponte provocherebbe ferite irreversibili sul territorio dell’area dello Stretto che le presunte opere di mitigazione e compensazione ambientale non potranno mai sanare ma anzi accentuerebbero;
8) È vero che il progetto del ponte è stato assegnato ad Eurolink con un gara internazionale, a cui tra l’altro hanno partecipato solo due cordate, ma stiamo parlando di 20 anni fa. Nel frattempo, Eurolink ha fatto causa allo Stato e l’ha persa. Ed è cambiata la composizione societaria perché sono andate in liquidazione due società. Inoltre, è aumentato il costo delle materie prime e quindi del progetto ed è cambiata la normativa di riferimento. Insomma, è cambiato il mondo ma solo l’ad di Webuild sembrerebbe non rendersene conto.
9) La presenza di faglie attive e capaci sotto il pilone lato Calabria è individuata nelle stesse carte del progetto del Ponte, come evidenziato da esperti a cui ancora non si è risposto.
10) Per concludere, parafrasando l’ultima dichiarazione di Salini, “che il Ponte si possa fare è un azzardo, che è sicuro è un altro azzardo, se si vuole fare è una scelta contro l’Italia”.
Dischi rotti. Non li sopporto più. Facciamo sto ponte subito e demoliamo le ville e le terze e quarte case da demolire prima di subito!
No ponte=Mancu Mannu Nenti
voi dovreste andare tutti compreso ialaccqua e accorinti a “carupipi”, non valete, per colpa vostra a termini imerese hanno chiuso la fiat per mancanze di collegamenti stabili per questo basta con i NO
ho letto da una parte
No PONTE
NO MUOS
NO MELONI
IO METTEREI NO PD NO 5 “STALLE” NO SINISTRA
ALMENO DITE QUALCHE SI’
Quindi se una nave cargo porta le merci in un qualsiasi porto siciliano, da qui queste vengono caricate su un treno merci di 25 e più vagoni , questo attraversa lo stretto in 20 minuti,ottimo.
Che informazione !!
Chissà perché non si riesca a valorizzare i porti siciliani avendo il lusso di raggiungere la penisola in così poco tempo ???
Grazie comitato no ponte capo peloro