La componente storica dei movimenti rivendica la propria autonomia e "contro il mostro sullo Stretto serve la mobilitazione degli abitanti"
MESSINA – Il movimento “No ponte Messina” si gode il successo della manifestazione “Lo Stretto non si tocca” ma esprime anche una preoccupazione. Si legge in una nota: “Ancora una grande giornata di lotta del popolo No ponte. Di questa giornata portiamo, però, con noi un dispiacere. Quelle prime file sotto il palco con sole bandiere di partito non rendono conto della storia del nostro movimento e non promettono nulla per il futuro. La lotta contro il ponte verrà vinta dalla mobilitazione degli abitanti dei territori dell’area dello Stretto e dalla partecipazione degli altri movimenti territoriali con i quali intratteniamo un rapporto di reciprocità. Andremo avanti così, continuando a organizzare la resistenza al mostro sullo Stretto”.
Durante il corteo, questa componente storica e più antica dei movimenti, da Gino Sturniolo ad Antonio Mazzeo, non si è confusa con le bandiere del Pd o del Movimento 5 Stelle, ha sfilato così come hanno fatto “No ponte Capo Peloro” e “Invece del ponte” con i propri striscioni”. Ma rimane il malessere.
In ogni caso, la nota del movimento continua così: “Si erano illusi di trovare un territorio pacificato. Si erano illusi che sarebbero bastate poche balle per convincere gli abitanti dello Stretto. Si erano illusi che ci saremmo bevuti il ponte green e i 100.000 posti di lavoro. Insomma, si erano illusi che il movimento No ponte non ci fosse più. E invece si sono ritrovati tre manifestazioni in pochi mesi con migliaia di persone in piazza e una promessa: ci vediamo sui cantieri”.
E ancora: “Ci sarà ora, come sempre, la girandola dei numeri. A noi non importa nulla. L’abbiamo detto a Torre Faro, l’abbiamo detto il 12 agosto. Lo diciamo oggi. Eravamo una marea. All’interno di questa moltitudine abbiamo scelto di esserci con le modalità di sempre. Facendo prevalere le bandiere No ponte su quelle delle singole identità organizzate, portando in piazza le bandiere degli altri movimenti in lotta, secondo un pensiero intersezionale che non scinde i mille conflitti che attraversano la società. Ora e sempre no ponte”.
Avete ragione, dovete prendere le distanze e rimarcare la Vostra Storia che è l’unica e la sola. Scindete il Movimento ed impedite la partecipazione al prossimo corteo a chi non si omologa alla Vostra Storia. Continuate a fare quello che avete fatto in politica distruggendo la sinistra parlamentare e favorendo la destra. Continuate così sarete sempre di meno ma sarete quelli migliori 😀 😀 😀
Una modesta sfilata di sigle e bandiere che si commenta da sola!!!!!!
Per condurre una battaglia occorre far partecipare quante più persone possibili al fi là di ogni schieramento politico. Portare le bandiere fa sembrare una manifestazione della opposizione politica all’attuale maggioranza di governo. Non bastava dichiarare la propria adesione come singolo partito?
Parlano quelli che quando fu suggerito di lasciare le bandiere identitarie a casa si sono inalberati fino al limite della maleducazione. Si condannano come sempre all’irrilevanza e si escludono da soli. Questi poveri di spirito credono che le guerre si vincano da soli.
Mendula che titolo: “Grande giornata di lotta”…. siamo messi proprio bene!!!!!!!
Maurizio definirei modesto e triste lo spettacolo di 5 o 6 rinnegati leghisti che un paio di settimane fa a piazza Cairoli manifestavano per il ponte. Mi vergognavo per loro