L'esperto del sindaco Saitta replica alle accuse della minoranza: "Erano emerse sofferenze economiche". Ed ancora: "La pronuncia del Tribunale sulla revoca dei decreti ingiuntivi per 800mila euro non ha stabilito che il Comune non deve i soldi all’Ato rifiuti, ma che quest’ultimo ha sbagliato Giudice a cui rivolgersi”.
ROCCALUMERA. “La pronuncia del Tribunale di Messina sulla revoca dei decreti ingiuntivi per 800mila euro non ha stabilito che il Comune non deve i soldi all’Ato4 rifiuti, ma che quest’ultimo ha sbagliato Giudice a cui rivolgersi”. L’avvocato Carmelo Saitta, in qualità di esperto del sindaco Gaetano Argiroffi, replica alle accuse dei consiglieri di minoranza, che sono tornati a puntare l’indice sul Piano di rientro del debito con l’Ato4 rifiuti da 2 milioni e 800mila euro (considerato un errore), siglato dall’attuale amministrazione, non appena si insediò, due anni e mezzo addietro. Soldi che secondo l’opposizione potevano servire a diminuire le tasse.
Secondo la minoranza, una recente pronuncia giudiziale attesterebbe che non sussisterebbero debiti con l’Ambito territoriale ottimale. Così come non sarebbero dovuti allo stesso Ato 1 milione e 300 mila euro, giusto il giudizio avviato innanzi al Tar di Catania dalla passata Amministrazione. “Il piano di rientro del debito – chiosa l’avvocato Saitta – è stato un provvedimento lungimirante, perché è servito a far emergere una sofferenza finanziaria sottaciuta, e contratta dalla passata gestione politico-amministrativa. Non solo – prosegue – ma lo stesso è servito nel corso dell’anno appena concluso per accertare i residui attivi e passivi da inserire in bilancio con i nuovi criteri contabili, senza il quale non sarebbe stato possibile confezionare alcun documento finanziario. Quanto al giudizio al Tar, dico che esso è sganciato da valenze giuridiche fondate ed è destinato alla sconfitta. Per cui l’Amministrazione bene ha fatto a produrre il piano di rientro”.
Carmelo Caspanello