I revisori dei conti hanno individuato i primi punti deboli del documento contabile e in una lettera inviata al ragioniere Cama chiedono chiarimenti. A sovrintendere a tutto l’iter di approvazione del bilancio c’è adesso il neo assessore, chiamato nei prossimi giorni a rispondere anche alla Corte dei Conti
Giunta “nuova”, problemi vecchi. Soprattutto sul fronte finanziario. I cambi di guardia all’interno dell’esecutivo di Palazzo Zanca hanno spostato per qualche giorno l’attenzione dalle criticità economiche dell’ente, legate soprattutto alla mancata adozione del bilancio di previsione 2015. Una grave e perdurante inadempienza che è costata la delega alle politiche finanziarie ed il ruolo di vice-sindaco a Guido Signorino.
La patata bollente, infatti, è adesso nelle mani del neo assessore Luca Eller Vainicher, che appena insediatosi si è trovato in mano una lettera del Collegio de revisori dei conti. Nella missiva firmata dal presidente non più dimissionario Dario Zaccone e dai colleghi Federico Basile e Giuseppe Zingales non ci sono le congratulazioni per il nuovo incarico assunto ma un lungo elenco di criticità riscontrate nel documento economico finanziario approvato dalla Giunta (quella 1.0) nella notte del 31 marzo.
In realtà, il primo destinatario della nota è il ragioniere generale Antonino Cama e sarà lui che dovrà rispondere ai rilievi mossi dai revisori. Zaccone e colleghi puntualizzano innanzitutto che «il fondo rischi stanziato non comprende, come invece rappresentato dagli Uffici in fase di riacceratmento straordinario, i "rischi per soccombenza" aggiornati alla data di redazione del documento» e ancora che «non risulta costituito il fondo spese legali»
Secondo i tre componenti dell’Organismo di valutazione, esiste un problema sui servizi a domanda individuale. In particolare, viene evidenzianto nella nota che «non è stato costituto apposito fondo così come concordato dagli Uffici in fase di riaccertamento straordinario dei residui, al fine di garantire la differenza fra quanto stanziato a copertura dei servizi a domanda individuale e quanto necessario al raggiungimento del 36% di copertura come previsto dalla norma».
Il nodo principale messo in luce dai revisori riguarda il superamento dei limiti di spesa previsti dalla legge nel caso in cui si opera – come ha fatto e continua a fare il Comune di Messina – in assenza di bilancio – in esercizio provvisorio. «Gli stanziamenti di molteplici interventi – si legge testualmente nella nota – superano i limiti previsti dalla norma (dodicesimi rispetto all’ultimo bilancio approvato con esclusione di alcune tassative tipologie di spesa). L’Ente infatti per l’intero esercizio 2015 è stato sottoposto a regime di “esercizio provvisorio” a causa della mancata approvazione del Bilancio di previsione. Non è possibile pertanto assumere impegni in periodi successivi all’esercizio finanziario pertanto, al più, gli impegni previsti possono essere pari a quelli indicati nel bilancio di previsione 2014-2016 per l’annualità 2015».
L’ultima nota dolente riguarda Messinambiente, a proposito della quale i revisori fanno notare che il fondo copertura perdite per la società partecipata Messinambiente Spa risulta sottostimato. «L’accantonamento rilevato in bilancio risulta essere pari a 279.069,84 euro invece di 1.744.942 (25% per l’anno 2015)».
Zaccone, Basile e Zingales chiedono al ragioniere generale Cama di «fornire ogni chiarimento, fermo restando eventuali ulteriori richieste che si ritengono necessarie durante le fasi di verifica». Di fronte alle obiezioni mosse dai tre tecnici contabili, appare improbabile che possa essere rispettato il termine dei dieci giorni per il pronunciamento definitivo dei revisori sul previsionale 2015. Per accelerare i tempi, Zaccone e colleghi chiedono alla Ragioneria di fornire in copia cartacea tutta la documentazione già prodotta in formato Pdf. Intanto, i giorni passano e il Comune di Messina – a metà aprile – è ancora senza il bilancio che avrebbe dovuto contenere le previsioni di entrata e di uscita di anno conclusosi a dicembre.
Nei giorni scorsi, il commissario ad acta nominato dalla Regione per i ritardi sul previsionale 2015, Nicolò Lauricella, ha partecipato alla conferenza dei capigruppo e ha sollecitato i consiglieri comunali a fare in fretta ad esitare il documento contabile, suscitando una reazione piuttosto veemente dei presenti, i quali hanno fatto notare al funzionario regionale che se il bilancio di previsione non c’è ancora non è certo per colpa dei consiglieri comunali.
All’ex esperto/badante oggi assessore al bilancio di palazzo Zanca, Eller, tocca adesso l’arduo compito di sovrintendere politicamente a tutto l’iter di approvazione del bilancio 2015. Su di lui grava una grande responsabilità: non sono ammessi passi falsi. La città, ormai allo stremo, non può permetterseli. Oltre alla partita “in casa” sul previsionale, il neo assessore dovrà andare a giocarsi un’importante partita in trasferta, dinanzi alla Corte dei Conti. Alla magistratura contabile Eller dovrà dimostrare, con atti e fatti amministrativi, che la crisi del Comune di Messina non è irreversibile (vedi qui), come ha scritto nella sua relazione il magistrato istruttore Gioacchino Alessandro.
Danila La Torre
Ma cosa si crede che basta un cambio di Assessore per cambiare in 15 giorni la situazione economica di una Città che avrebbe dovuto dichiarare il dissesto già molti anni orsono. Neanche il mago Merlino! E c’è chi ancora si ostina a non volere affrontare la realtà, producendo bilanci surreali mentre la Città langue con milioni di debiti non rilevati, con residui poco certi poco liquidi ed altrettanto poco esigibili, con debiti di cassa divenuti ormai strutturali verso il sistema bancario, senza rilevare le perdite delle aziende comunali, con un contezioso di rilevante entità, con dipendenti delle partecipate che ormai viaggiano stabilmente con un mese di arretrato sullo stipendio e con servizi pubblici “indecenti”! Basta balle, serietà!
Ma cosa si crede che basta un cambio di Assessore per cambiare in 15 giorni la situazione economica di una Città che avrebbe dovuto dichiarare il dissesto già molti anni orsono. Neanche il mago Merlino! E c’è chi ancora si ostina a non volere affrontare la realtà, producendo bilanci surreali mentre la Città langue con milioni di debiti non rilevati, con residui poco certi poco liquidi ed altrettanto poco esigibili, con debiti di cassa divenuti ormai strutturali verso il sistema bancario, senza rilevare le perdite delle aziende comunali, con un contezioso di rilevante entità, con dipendenti delle partecipate che ormai viaggiano stabilmente con un mese di arretrato sullo stipendio e con servizi pubblici “indecenti”! Basta balle, serietà!
Ma almeno speriamo che nn faccia come il precedente supeiper esperto toscano che quando ha visto che con tutta la sua genialità nn riusciva a tirar fuori questa città dalla monnezza che la sommerge e vistosi scoperto non ha saputo far altro che fare la valigia e scappare verso le natie terre.
Ma almeno speriamo che nn faccia come il precedente supeiper esperto toscano che quando ha visto che con tutta la sua genialità nn riusciva a tirar fuori questa città dalla monnezza che la sommerge e vistosi scoperto non ha saputo far altro che fare la valigia e scappare verso le natie terre.
Onestamente non credo che si possa dare la colpa ad una sola persona, soprattutto a fronte di una situazione di degrado trentennale.
Ciacci è stato letteralmente gettato nella fossa dei leoni a compiere un lavoro di riorganizzazione e di “pulizia” che l’amministrazione e non lui, non hanno avuto il coraggio o la possibilità di portare sino in fondo.
Il licenziamento di Cuce’ ne è l’esempio più lampante.
Non supportato dall’amministrazione, aggredito anche fisicamente da certa brava gente, ed accusato di continuo per il proprio rimborso, dagli stessi consiglieri che oggi sono indagati, ha deciso di andare via.
Questa (secondo me chiaramente) la verità.
Onestamente non credo che si possa dare la colpa ad una sola persona, soprattutto a fronte di una situazione di degrado trentennale.
Ciacci è stato letteralmente gettato nella fossa dei leoni a compiere un lavoro di riorganizzazione e di “pulizia” che l’amministrazione e non lui, non hanno avuto il coraggio o la possibilità di portare sino in fondo.
Il licenziamento di Cuce’ ne è l’esempio più lampante.
Non supportato dall’amministrazione, aggredito anche fisicamente da certa brava gente, ed accusato di continuo per il proprio rimborso, dagli stessi consiglieri che oggi sono indagati, ha deciso di andare via.
Questa (secondo me chiaramente) la verità.
DANILA da par suo ha analizzato, come nessun cronista a Messina, la relazione di ZACCONE, riassumendo le questioni immediate più rilevanti per ELLER VAINICHER, mentre i miei concittadini ARENA e KUIGIBENINATI pongono una questione politica, a prescindere da chi governa il Municipio. Tento di riassumerla con un interrogativo: i Comuni, con un debito di cui non conoscono con certezza l’importo e spesso nemmeno i creditori, come scrive nella sua relazione il Commissario di Roma, con un credito che definire di DUBBIA ESIGIBILITA’ è un eufemismo, la frase più adatta è di CERTA INESIGIBILITA’, possono con i nuovi principi contabili, finalmente, amministrare non illudendo i cittadini? Ricordo che a Messina il 25% delle utenze AMAN sono ABUSIVE.
DANILA da par suo ha analizzato, come nessun cronista a Messina, la relazione di ZACCONE, riassumendo le questioni immediate più rilevanti per ELLER VAINICHER, mentre i miei concittadini ARENA e KUIGIBENINATI pongono una questione politica, a prescindere da chi governa il Municipio. Tento di riassumerla con un interrogativo: i Comuni, con un debito di cui non conoscono con certezza l’importo e spesso nemmeno i creditori, come scrive nella sua relazione il Commissario di Roma, con un credito che definire di DUBBIA ESIGIBILITA’ è un eufemismo, la frase più adatta è di CERTA INESIGIBILITA’, possono con i nuovi principi contabili, finalmente, amministrare non illudendo i cittadini? Ricordo che a Messina il 25% delle utenze AMAN sono ABUSIVE.
Solo chi è in malafede può darle torto
Solo chi è in malafede può darle torto