"L’Ugl Giovani - afferma Giuffrida - vuole porsi come riferimento in termini di sensibilizzazione rispetto alle problematiche e alle dinamiche sociali che si riscontrano nel percorso formativo e professionale delle nuove generazioni, con il fine di individuare e svolgere quelle attività collegate alle legittime aspirazioni degli under 35"

Il coordinatore Regionale UGL Giovani Sicilia, Felice Panebianco, in considerazione dell’ampia attività svolta sul territorio, ha nominato Graziano Giuffrida coordinatore Provinciale UGL Giovani Messina.

“Il mio incarico si inserisce nel processo di ampliamento del nostro coordinamento, indirizzato a rendere incisiva e capillare la nostra azione nel comprensorio provinciale – ha dichiarato Giuffrida -. Da diverso tempo siamo attivi con azioni diffuse e diversificate che vogliono rappresentare il nostro modo di intendere il rapporto giovani/lavoro. L’Ugl Giovani vuole porsi come riferimento in termini di sensibilizzazione rispetto alle problematiche e alle dinamiche sociali che si riscontrano nel percorso formativo e professionale delle nuove generazioni, con il fine di individuare e svolgere quelle attività collegate alle legittime aspirazioni degli under 35, che non dovranno più sentirsi subalterni ai propri “padri” ma dovranno finalmente vivere il proprio futuro da protagonisti”.

“In un momento di grave crisi quale quello attuale – aggiunge Panebianco – in cui più nessuno, nemmeno il protetto per antonomasia, ossia “il dipendente pubblico”, ha certezze sul proprio futuro e non si intravedono purtroppo imminenti e chiare soluzioni, da parte delle Istituzioni preposte, a quelle che sono oramai diventate ataviche emergenze sociali, il compito di una struttura come l’Ugl Giovani, composta da giovani lavoratori e studenti, è quello di premere affinché chi ci governa (a livello locale, regionale e nazionale) la smetta di ragionare ed operare solo con una prospettiva ridotta, ma cominci seriamente e senza ulteriori indugi a creare le condizioni per una crescita che dovrà necessariamente avere come parametro di riferimento temporale i prossimi 30 anni. Non è più tempo per singoli personalismi o per la politica da avanspettacolo, ma è giunta l’ora che un’intera generazione (quella della banda larga, dei social, dei tweet) venga finalmente trattata con pari dignità e gli venga permesso, sulla base dell’impegno e delle capacità dimostrate nei rispettivi campi professionali (senza dannose cooptazioni o selezioni, virtuali o meno, da Grande Fratello), di costruire, insieme ai padri, il proprio futuro. Noi giovani siamo pronti, lo saranno anche loro?”.