Scagionato l'ex pubblico ministero di Barcellona, accusato dal pentito D'Amico, assolto anche lui
REGGIO CALABRIA – Si chiude con una assoluzione piena, anzi due visto che erano due le accuse contestate, il processo in corso a Reggio Calabria che vedeva imputati il magistrato Olindo Canali, ex pubblico ministero a Barcellona Pozzo di Gotto, e il pentito Carmelo D’Amico.
Corruzione in atti giudiziari la pesante accusa, mossa sulla scorta delle rivelazioni dello stesso collaboratore di giustizia, che i giudici non hanno evidentemente ritenuto credibile, o comunque non hanno trovato prove sufficienti a sostegno dell’accusa.
Per Canali, difeso dall’avvocato Ugo Colonna, l’Accusa aveva chiesto la condanna a 6 anni. I giudici lo hanno invece assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” per la vicenda legata all’omicidio del giornalista Beppe Alfano e con formula dubitativa dalla contestazione relativa al triplice omicidio.
L’inchiesta nasceva proprio dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico, che sostiene di aver consegnato denaro al magistrato per l’aggiustamento di alcuni processi. Per l’ex boss di Barcellona il Pubblico Ministero Gaetano Paci ha sollecitato la condanna a 4 anni di reclusione. I giudici reggini hanno assolto anche lui, difeso dall’avvocato Antonella Pugliese.
Le parti civili erano invece assistiti dall’avvocato Fabio Repici, per gli Alfano, e Filippo Barbera per i familiari delle vittime Geraci-Raimondo-Martino.
Nella vicenda, ma non in questa tranche processuale, figura anche il capo mafia Giuseppe Gullotti, chiamato in causa per l’omicidio Alfano.