Rometta, il disastro ferroviario del 2002 un'occasione per riflettere. Ieri l’anniversario della tragedia

Rometta, il disastro ferroviario del 2002 un’occasione per riflettere. Ieri l’anniversario della tragedia

Salvatore Di Trapani

Rometta, il disastro ferroviario del 2002 un’occasione per riflettere. Ieri l’anniversario della tragedia

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giovedì 21 Luglio 2016 - 14:24

Si è tenuta ieri la commemorazione delle vittime del disastro ferroviario che nel 2002 colpì la comunità di Rometta Marea. Un'occasione per ricordare ma, soprattutto, per riflettere. Il Meetup “Amici di Beppe Grillo Città di Messina”, nel piantare simbolicamente un ulivo accanto alla lapide commemorativa, commenta lo stato attuale delle linee ferroviarie del sud: “Più dell’80% della rete ferroviaria è a binario unico. Una situazione inaccettabile”.

Era il 20 luglio del 2002 quando il tragico deragliamento della “Freccia della Laguna” si abbatté come una tempesta a ciel sereno sulla comunità romettese e su tutti i comuni limitrofi. Un incidente che, a distanza di 14 anni, fa ancora fortemente riflettere. Ieri, in occasione dell’anniversario della tragedia, il Meetup “Amici di Beppe Grillo Città di Messina” ha voluto ricordare le 8 vittime del deragliamento piantando un ulivo nei pressi della lapide commemorativa eletta in Villa Martina. Un gesto simbolico, che parla di pace ma, soprattutto, di rinascita.

Dopo aver piantato l’ulivo, alle 18.56 esatte, orario in cui si verificò il deragliamento, gli attivisti e i cittadini presenti hanno osservato un minuto di silenzio.

Proprio lo scorso 21 giugno Trenitalia ha avviato le procedure di rimozione del locomotore e delle carrozze distrutte, con conseguente bonifica dei luoghi in cui sono stati depositati i resti del treno. Un operazione necessaria che, tuttavia, ha avuto tempi organizzativi molto lunghi.

“Finalmente rimossi i vagoni deragliati avevamo pensato di piantare un albero di ulivo come ricordo e simbolo di rinascita di questi luoghi, oggi profondamente cambiati da lavori che hanno reso più sicuro il tratto” ha dichiarato Angela Raffa organizer del Meetup, che ha poi proseguito: “La tragedia ferroviaria che ha colpito la Puglia ci ha risvegliato dal torpore facendoci capire che tragedie di questo tipo non devono più accadere. Sono un tempo inaccettabile, 14 anni, per rimuovere le carcasse e ridare decoro ai luoghi. È insopportabile che, tra prescrizioni e condoni, nessuno abbia pagato. Non si possono sempre aspettare i morti, per poi mettere in sicurezza ed effettuare finalmente lavori di ammodernamento”.

Un’amara constatazione, quella degli attivisti, che nell’occasione hanno voluto ricordare l’attuale situazione dei trasporti al Sud attenzionando, nello specifico, quella delle linee ferroviarie.

“Mentre nel resto del paese si costruisce l’alta velocità –Ha commentato Andrea Marchello, attivista dei grilli messinesi- da noi più del 85% della rete ferroviaria è a binario unico. Nove ore e mezza per raggiungere Trapani da Messina è un tempo non degno di un paese civile. Speriamo –ha aggiunto- che questo ulivo ricordi a chi ci governa come sia non solo folle, ma anche criminale, condannare la nostra isola e il meridione ad una condizione senza uscita, fatta di ricorrenti crolli, disastri ed opere incompiute”.

Salvatore Di Trapani

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